Berlusconi trent’anni dopo: il Milan è a un bivio

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (©Getty Images)

Era il 20 febbraio 1986 quando Silvio Berlusconi acquistò il Milan e negli anni a seguire  lo rese uno dei club più vincenti di sempre a suon di investimenti e scelte azzeccate; ma anche sfruttando l’eredità di un settore giovanile capace di dare alla prima squadra giocatori come Franco Baresi, Paolo Maldini, Alessandro Costacurta, Filippo Galli, Alberigo Evani e Demetrio Albertini.

L’imprenditore milanese, grazie anche al lavoro di preziosi collaboratori, costruì una macchina praticamente perfetta, in grado di scrivere pagine straordinarie della storia del club e del calcio mondiale. Tre sono stati i cicli vincenti che tutti ricordano e che sono legati alla presenza di tre grandi condottieri (Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti) sulla panchina e di grandi campioni in campo. Sono 25 i trofei vinti in quegli anni su un totale di 28 complessivi dell’era Berlusconi.

Il numero uno rossonero ha più volte dichiarato di voler riportare il club in alto e di recente ha espresso il desiderio di raggiungere due finali di Champions League nei prossimi cinque anni. Proclama, l’ennesimo, da parte di un Berlusconi che da diverso tempo ha una credibilità scesa nettamente viste le molte decisioni sbagliate, i troppi teatrini stucchevoli, progetti sbandierati e non realizzati, investimenti mancati e lontananza dai colori che dice di amare.

Nell’estate 2015, in previsione dell’ingresso di nuovi soci, ci sono state nuove spese e si sono poste delle buone basi per il futuro visto che Sinisa Mihajlovic ha in squadra giocatori del valore di Gianluigi Donnarumma, Alessio Romagnoli, Giacomo Bonaventura e Carlos Bacca. Senza dimenticare i margini di crescita di alcuni giovani e le buone prestazioni recenti di alcuni elementi in organico. Però il Milan ha bisogno di fare un salto di qualità per essere realmente competitivo e vincere. Sono necessari investimenti importanti su calciatori di un certo spessore e prospettiva. Lo diciamo da tempo e gli ultimi buoni risultati non devono illudere.

Berlusconi ha detto chiaramente che la sua famiglia da sola non può supportare il club e non a caso è in corso una trattativa estenuante con Mr. Bee Taechaubol. Dall’esito di questi negoziati può dipendere il futuro. Si parla anche di altri soggetti interessati alle quote rossonere, ma alla fine quello che interessa ai tifosi è il bene del Milan. Rivedere quei magici colori ai vertici del calcio, dove meritano di essere. Fare da comparsa e partecipare senza poter puntare a vincere non fa parte del nostro DNA.

Indipendentemente dalla posizione di classifica finale, in estate al Milan ci si ritroverà di fronte a un bivio: ovvero se confermare i giocatori più importanti tornando a investire per rinforzare la squadra; oppure se cedere uno o più pezzi pregiati per sanare un bilancio ancora in rosso e di conseguenza dover fare ancora un mercato al risparmio rischiando di veder ridimensionate nuovamente le ambizioni. Queste decisioni dipenderanno da Silvio Berlusconi,  ha lui in mano le sorti del club. L’arrivo di nuovi soci aiuterebbe ad imboccare la prima via, ma i tifosi sono preoccupati dal fatto che la trattativa con Mr. Bee non si chiuda e con un Milan ancora in mano alla sola Fininvest è difficile ipotizzare un ritorno ai fasti del passato.

 

Matteo Bellan (Segui @TeoBellan su Twitter)

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