Silvio Berlusconi ha concesso un’intervista a Carlo Pellegatti a Premium Sport per affrontare alcuni temi importanti in vista anche di quella che sarà la giornata di domani. Il 20 di febbraio cade l’anniversario dell’acquisto del Milan da parte dell’ex premier e nel 2016 si festeggia il trentennale.
Il presidente rossonero ha cominciato parlando del suo progetto di ricostruire una squadra vincente che possa essere protagonista in Italia e in Europa: “Nel calcio non si può sempre vincere, ci sono dei cicli che finiscono. Auspico che il Milan si riprenda, stiamo ricominciando da una squadra soprattutto di italiani. Abbiamo difesa e centrocampo italiani, manca l’attacco. Vorrei un Milan tutto italiano“.
Nella rosa di Sinisa Mihajlovic i giocatori nati in Italia e di talento non mancano. Dopo Gianluigi Donnarumma, l’ultimo aggregato è Manuel Locatelli. Silvio Berlusconi spende parole di elogio per entrambi: “Locatelli è un regista illuminato del centrocampo, mi sembra un nuovo Pirlo. Donnarumma piace a tutti, ma non lascerà il Milan di fronte a nessuna offerta. Resterà per i prossimi 20 anni e sarà un nostro simbolo“.
Il patron milanista ricorda anche lo Scudetto della stagione 1998/1999 vinto con Alberto Zaccheroni in panchina: “Quell’anno, chiamai Boban e gli altri e dissi loro che valevano le indicazioni relative al gioco, non più quelle dell’allenatore“. Di quella storica impresa, con la rimonta di 9 punti sulla Lazio, è rimasto Christian Abbiati in squadra: “E’ ancora con noi e ha dimostrato di essere affidabile“.
Grandi elogi poi per Andriy Shevchenko: “Chiunque ami il calcio non poteva non innamorarsi di lui quando era in giornata di grazia. Lui ha interpretato questo sport in maniera artistica. Vicino a lui vedevo bene Ronaldinho, altro artista“.
Redazione MilanLive.it