Franco Baresi ha speso la bellezza di vent’anni della sua carriera al Milan, senza contare le giovanili. Ha vinto tutto, è stato capitano ed è divenuto una leggenda ancora ricordata con tanto affetto dai tifosi. Un vero leader in campo e nello spogliatoio, oltre che difensore quasi insuperabile. Oggi è testimonial per il settore marketing del club di via Aldo Rossi.
Il quotidiano La Stampa è andato a intervistarlo alla vigilia del trentennale dell’avvento di Silvio Berlusconi al Milan. Baresi ricorda così quel giorno: «Speravamo che la cosa andasse in porto. Era un momento pericoloso, se non tragico, per il Milan, sull’orlo del fallimento con Farina».
Quando gli viene chiesto qual è stato il più forte compagno che ha mai avuto risponde: «Van Basten. Straordinario, oggi starebbe tra Messi e Ronaldo. E Maldini: Paolo ha raccolto il mio testimone».
Sul perché Paolo Maldini sia rimasto fuori dal Milan non si sbilancia: «Sa che ha la stima da parte di tutti, ma nel merito non mi esprimo perché non conosco le situazioni».
Baresi ricorda poi il momento più bello della sua carriera: «La prima Coppa Campioni, trofeo atteso da 20 anni. Il Camp Nou rossonero, il 4-0 alla Steaua». Mentre il rimpianto più grande è legato a un’altra finale: «Mi ha fatto male più la finale persa con il Marsiglia nel ’93 che quella con l’Ajax nel ’95».
Nel 2007 il Milan vinse l’ultima Champions League, nel maggio 2017 saranno passati 10 anni e ci si chiede se il club sarà in gradi di tornare a conquistare quell’ambito trofeo: «Lui ci tiene molto, ha detto di voler tornare in alto. Serve pazienza, anche altri grandi club – dallo stesso Barcellona alla Juve – hanno avuto periodi meno vincenti».
Alessandro Costacurta poco tempo fa ha dichiarato che ai suoi tempi Mario Balotelli non sarebbe entrato neppure nello spogliatoio con Arrigo Sacchi. Baresi è meno drastico: «È un capitale che va gestito. Può ancora dare tantissimo, a patto di tirarne fuori il meglio».
Redazione MilanLive.it