Kevin–Prince Boateng, il 15 maggio 2010, ha giocato una delle partite più importanti della sua carriera. Chelsea-Portsmouth, finale di FA Cup: i blues vincono di misura con la rete di Didier Drogba. La notizia più discussa, però, è l’infortunio di Micheal Ballack a causa di un brutto intervento proprio del centrocampista del Milan. Un problema che non consentirà al capitano della Nazionale tedesca di partecipare ai Mondiali. Sui giornali e nei talk-show non si farà altro che sparare a zero su Boateng.
L’ex Schalke 04 è tornato su quell’episodio nella sua autobiografia: “Durante la partita Ballack mi ha dato uno schiaffo. L’arbitro Chris Foy però non se ne accorse. In molti nei talk show dei giorni successivi dissero che avevo premeditato di fargli male per fargli saltare il Mondiale. Sono stupidaggini, chi lo dice non ha mai giocato a calcio. In quasi ogni partita ci sono scontri del genere. Non si pensa ai Mondiali in quei momenti. Lui dovette uscire, io presi il giallo. Per me la storia era finita lì”.
Fra i due, tra l’altro, non c’è mai stato un buon rapporto: “Avevo 18 anni la prima volta che lo affrontai. Fin dal nostro primo incontro in Bundesliga (lui al Bayern io all’Hertha), avevamo avuto qualche scontro. Michael mi pestò volontariamente il piede e mi disse: ‘stai zitto, chi pensi di essere?’. Io gli risposi: ‘tu chi pensi di essere’. ‘Io sono una star’, replicò. ‘Anche le stelle cadono’ gli dissi. Comunque per me quello scontro del 2010 non era nulla di drammatico. Cose che capitano. Invece il lunedì sera il fallo era il tema principale nei talk”.
Boateng fa poi un’importante rivelazione in merito all’assenza di Ballack ai Mondiali del 2010: “La cosa ironica di tutta questa storia – come anticipato dalla Bild e riportato dalla Gazzetta dello Sport – è che qualche nazionale tedesco mi ringraziò. ‘Bene che non c’è’, mi scrissero. All’interno della squadra non era ben visto. Nessuno era contento saltasse i Mondiali, io per primo non lo ero, ma alcuni pensavano che senza di lui sarebbe stato perfino meglio”.
Ma nonostante questo, dopo quell’episodio il centrocampista non passò dei giorni sereni: “In situazioni del genere sei sempre solo. Una sera stavo portando fuori la spazzatura. Un signore sugli 80 mi vide e mi fece il dito medio. Mi rigarono la macchina. Oggi saprei gestirlo, all’epoca no. Le cose peggiori furono le minacce di morte. Mi arrivarono lettere a casa nelle quali mi veniva scritto: ‘Negro, bisognerebbe ucciderti col gas’, oppure ‘Stupreremo la tua donna’. Queste carinerie le denunciai alla polizia. Mi muovevo solo con le guardie del corpo. Mio fratello mi consigliò di scusarmi personalmente, ma io lo avevo fatto sul campo, anche se Ballack ancora oggi nega“.
Infine, Boateng torna a parlare anche della sua esperienza allo Schalke. Ecco il suo commento sul tecnico Roberto Di Matteo: “Avevo sentito solo cose belle su di lui. Anche da Drogba, a cui avevo telefonato e che lo aveva avuto al Chelsea. Ero convinto che sarebbe arrivato un grande allenatore. La storia poi è andata diversamente, anche se non ho mai avuto problemi diretti con lui. La squadra però lo ha seguito solo per una settimana. Ha cercato di tenere un modo di guidare la squadra, con uno stile inadatto. C’erano tanti giovani, erano affamati, ma lui non dava loro il cibo giusto”.
Redazione MilanLive.it