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Categorie: Milan News

Confalonieri: “Berlusconi rilancerà il Milan. Galliani non si discute”

Fedele Confalonieri (©Getty Images)

Il Corriere della Sera ha intervistato Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e storico braccio destro di Silvio Berlusconi, per parlare del Milan e dell’era berlusconiana nel club rossonero. Tanti i ricordi, soprattutto positivi. Il 20 febbraio cadrà il 30° anniversario.

Il 78enne dirigente milanese spiega le motivazioni che spinsero l’ex premier ad acquistare il Milan nel lontano 1986:«Certo il calcio è stato utile alla politica e ha inciso, ma si è rivelato anche un’arma a doppio taglio. Quando vendette Kakà, migliaia di elettori scrissero il nome del giocatore sulla scheda. Ma non è per la politica che Silvio prese il Milan: di questo sono testimone. Ricordo che il giorno in cui ci anticipò di voler acquistare il club, da tifoso rossonero mi dissi subito d’accordo. Adriano Galliani, che conosceva il mondo del calcio, temeva invece l’opacità dei conti societari e cercava di dissuaderlo». Confalonieri conferma che Berlusconi era un grande tifoso milanista e che andavano insieme a San Siro.

Il presidente Mediaset rivela che il Cavaliere tentò di finanziare il club già prima del 1986: «Prima di comprare il Milan aveva tentato di aiutarlo. Ai tempi della presidenza di Felice Colombo, quella dell’ultimo scudetto di Gianni Rivera, Berlusconi si fece avanti con la dirigenza dell’epoca: “Non chiedo nulla, metto a disposizione i soldi per comprare quel giovane del Lanerossi Vicenza”. Era Paolo Rossi. Non se ne fece niente».

Spuntano elogi per Adriano Galliani e il suo lavoro all’interno della società in questi quasi trent’anni di era berlusconiana: «Per me Galliani è il più grande dirigente di calcio che ci sia in Italia e forse in Europa. È il nostro Moshe Dayan, un grande generale, che rischiò persino le botte in giro per il mondo pur di acquistare giocatori da Milan. Non è pensabile che ora venga messo sotto esame».

Confalonieri successivamente ammette che i tempi sono cambiati rispetto a quando Berlusconi spendeva soldi senza troppi pensieri e che la ricerca di soci è un fattore chiave per tornare ai vertici del calcio: «Sappiamo che il Milan oggi deve fare i conti con i conti. Perciò cosa si può dire di Mihajlovic? E soprattutto cosa si può dire di Galliani? Silvio è deciso ad andare avanti. Con mister Bee o con un mister C, lui vuole tornare in alto con il Milan. Le sue arrabbiature, le sue ingerenze stanno a dimostrarlo».

Infine spunta un interessante aneddoto inerente all’acquisto di Alessandro Nesta: «Io e Galliani dopo una partita di qualificazione alla Champions complottammo per convincere Silvio. Lui era all’estero per un vertice politico. Gli raccontammo che il Milan aveva preso gol su rimessa laterale, che la difesa andava rinforzata se volevamo vincere ancora. Così aprì il portafogli e prese Nesta dalla Lazio».

 

Redazione MilanLive.it

Scritto da
Matteo B.