La Gazzetta dello Sport ha intervistato quest’oggi Sebastien Frey, uno dei portieri più importanti della Serie A italiana fino a qualche anno fa, avendo difeso con assoluto onore i pali di Inter, Parma, Fiorentina e Genoa. Attualmente il francese ha deciso di appendere i guantoni al chiodo dopo un’esperienza non positiva in Turchia, dedicandosi ad altre attività.
La ‘rosea’ gli ha domandato un parere riguardo Gianluigi Donnarumma, altro portiere che, proprio come Frey un po’ di anni fa, ha esordito da giovanissimo e con risultati egregi: ” Ha tre anni in più di mio figlio, è nella fase più delicata: sento come ne parlano, gli elogi, le cifre folli che i grandi club spenderebbero per lui. Erano molte delle cose che dicevano di me, mi rivedo in lui anche per l’incoscienza. Ha fisico, tecnica e carattere, ma ora va soprattutto protetto. Non vorrei che un potenziale enorme come il suo fosse disturbato: deve invece pensare a stare sempre sul pezzo. A Genova giocavo con il fratello Antonio e durante qualche vacanza venne anche lui ad allenarsi con noi: notai la struttura pazzesca, ma devo dire che ora ha sorpreso in positivo anche me”.
Il figlio di Frey, il giovanissimo Daniel, gioca tra l’altro nei Giovanissimi Regionali del Milan. Ma l’ex numero uno non vuole esaltare troppo la sua scelta calcistica: “Daniel è un innamorato del calcio, ce l’ha nel sangue. Mi sento di dovergli stare ancora più vicino. Oggi c’è troppa esibizione in questo sport. Anch’io scatto foto e le posto sui social ma per condivisione, non per vanto. Vorrei che Daniel pensasse come prima cosa alla passione, a divertirsi giocando. E che non sottovalutasse lo studio, è troppo importante: io ero matto, compravo venti macchine all’anno, oggi ho altre priorità e mi sono guardato indietro”.
Redazione MilanLive.it