Paradosso tattico in casa Milan, che però, sia ben inteso, non ha niente a che fare con le scelte sinora strategicamente azzeccata da Sinisa Mihajlovic; i rossoneri hanno trovato equilibrio e compattezza scegliendo il 4-4-2 e lavorando su un modulo classico ma ideale per mettere tutti i componenti titolari nel loro ruolo naturale, soprattutto per quanto riguarda i centrocampisti. Ma negli ultimi giorni è venuto fuori un difetto piuttosto evidente per colpe societarie.
L’infortunio di Giacomo Bonaventura, bloccato da una settimana per un problema alla coscia, ha fatto notare a tutti la carenza di esterni nella rosa milanista, visto che oltre all’ex atalantino c’è il solo Keisuke Honda capace a giocare sulle fasce di centrocampo. Gli altri sono tutti adattati, ma nessuno possiede le caratteristiche di movimento e di inserimento centrale di Bonaventura, tanto da snaturare un gioco che finora è sembrato più che corretto e vincente.
Colpa di un mercato di riparazione insufficiente, in cui è arrivato il solo colpo amarcord Prince Boateng, provato anch’egli da esterno mancino ma senza alcuna fortuna. Lo stop alle entrate dovuto al flop della cessione di Luiz Adriano in Cina bloccata in extremis ha impedito ai rossoneri di agire con consistenza e reperire almeno un’alternativa di ruolo. Il rischio ora è che Bonaventura non riesca a recuperare neanche per Milan-Genoa e che Mihajlovic debba inventarsi soluzioni irrazionali per il mantenimento del modulo.
Redazione MilanLive.it