La trattativa fra il Milan e Bee Taechaubol è ancora totalmente in bilico. Per alcuni giornali, l’affare sembra giunto ormai al capolinea. Per altri, invece, si continua a discutere. Secondo quanto riportato dal blog Insider, le speranze che l’affare si chiuda positivamente sono meno di uno. Forse in futuro, ma attualmente non sembrano esserci margini di manovra. Il giornalista de Il Sole 24 Ore Carlo Festa ha analizzato la situazione in sette punti.
1). La trattativa, che ormai va avanti da un anno, è ancora ferma all’inizio, anzi peggio.
2). Non è ancora chiara la provenienza dei soldi. La cordata di Mr. Bee, infatti, è ancora anonima.
3) Non sappiamo nulla sulla struttura finanziaria dell’offerta: quanto equity e quanto debito e né se i soldi sarebbero finiti direttamente a Fininvest – ipotesi più concreta – oppure al Milan in aumento di capitale.
4) La stessa Fininvest sembra aver finito la pazienza, mentre quella di Silvio Berlusconi resta da verificare, ma il numero uno rossonero è apparso parecchio scoraggiato sull’argomento nelle ultime intervista.
5) Qualche settimana fa ci sono stati dei nuovi incontri, in Cina e ad Arcore, e il tutto si è concluso ancora con un nulla di fatto. Successivamente Mr. Bee ha inviato a Fininvest una documentazione sull’offerta che non ha comunque convinto.
6) Le indiscrezioni parlando di una nuova offerta bloccata per problemi di governance. In realtà è che sembra davvero assurdo che Mr Bee avesse messo sul piatto 480 milioni di euro per una minoranza del Milan (cioè il 48%). Tra l’altro i soldi non c’erano, se non una minima parte.
7) Non sappiamo se è una coincidenza o meno, ma la trattativa fra le due parti ha trovato i primi intoppi quando sono emerse le indagini della Procura di Milano sulla Tax&Finance, l’advisor di Mr Bee. Uno dei partner della società svizzera, anche se non direttamente collegato a Bee, è stato infatti indagato per riciclaggio.
Redazione MilanLive.it