E’ come se il derby scintillante di domenica sera non fosse mai terminato, come se la gara di ieri sera al ‘Barbera’ fosse un proseguimento di quel match tanto ben giocato dal Milan e vinto con merito. I rossoneri non si fermano al 3-0 della stracittadina e utilizzano l’entusiasmo raccolto per una nuova ottima prestazione contro il Palermo. Un secco 2-0 finale in trasferta per una squadra, quella di Sinisa Mihajlovic, che ora sembra persino bella e cattiva.
Vittoria meritata, come scrive la Gazzetta dello Sport, che analizza in primis l’aspetto tattico della sfida: i rossoneri con il 4-4-2 ormai consolidato appaiono comunque imprevedibili contro un Palermo, guidato dall’esordiente Barros Schelotto, che si piazza con il 4-2-3-1, perdendo il confronto al centrocampo dove Juraj Kucka spopola nuovamente e Riccardo Montolivo fa ciò che vuole. In questo modo il Milan annulla l’unico in grado di combinare qualcosa, l’argentino Franco Vazquez, e domina il match chiudendolo già nel primo tempo.
Decisive le discese dei terzini, Ignazio Abate e Luca Antonelli, abili a propiziare i due gol della vittoria: il laterale destro mette in mezzo il pallone che Carlos Bacca, cecchino infallibile, mette in rete per l’1-0, mentre sulla discesa del mancino nasce l’azione del rigore per mani di Goldaniga. Il francese M’Baye Niang con freddezza chiude già i conti dal dischetto. Il resto è quasi noia, con il Milan che controlla senza mai soffrire e un Palermo che è apparso già sconfitto dopo mezz’ora di gara. In questo modo la Champions è tutt’altro che utopia.
Redazione MilanLive.it