Un derby che cambia la storia di due squadre, di parte del campionato e soprattutto della città di Milano. Il trionfo di San Siro è tutto rossonero, con il Milan che torna a battere i rivali dell’Inter nella partita più attesa e significativa, un risultato che potrebbe rilanciare gli uomini di Sinisa Mihajlovic verso l’Europa che conta, mentre fa implodere definitivamente gli interisti in grave crisi di gioco ed identità.
L’analisi della Gazzetta dello Sport sul match di ieri è piuttosto chiara: il Milan vince utilizzando la semplicità, un gioco manovrato ma non esteticamente sofisticato, un 4-4-2 compatto e ben formato che mette in difficoltà nella pressione e nei movimenti un’Inter decisamente più caotica, che si presenta in campo senza prime punta ma con uno stuolo di fantasisti, tra cui l’ultimo arrivato Eder, messi in linea senza soluzioni logiche. Mihajlovic beffa Mancini tatticamente ma anche nelle intenzioni vista l’aggressività di un Milan che si distrae raramente. Eppure l’episodio chiave è il rigore fallito da Mauro Icardi sull’1-0, episodio che taglia le gambe all’Inter ed eccita ancor di più i diavoli.
Già nel primo tempo, chiuso con il sigillo di Alex sugli sviluppi di calcio d’angolo, si era intravisto un Milan più organizzato ed abile anche a reagire alle difficoltà. Nella ripresa hanno colpito invece Carlos Bacca, con il solito fiuto da cecchino, e M’Baye Niang, entrambi autori di una gara generosa e furiosa allo stesso tempo. Poca, pochissima Inter, andata in bambola anche dopo il ‘rosso’ per proteste a Mancini, mentre i rossoneri si riprendono lo scettro della città di Milano e volano verso nuove ambizioni.
Redazione MilanLive.it