Deve ancora mostrare continuità e utilità sul campo, ma a parole Andrea Bertolacci appare umile, schietto e sincero. Il mediano del Milan è stato interpellato da Tuttosport alla vigilia del derby contro l’Inter per commentare il momento dei rossoneri e non solo.
Subito da sottolineare i rimpianti per una stagione, quella del Milan, che poteva essere migliore in classifica: “Il derby di domani sarà bello, tra due squadre forti. Ma c’è il rammarico di non aver preso quei 6-7 punti in più, ora avremmo avuto tutta un’altra classifica. C’è mancata continuità e cinismo, forse anche quell’incoscienza da permetterci di provare giocate più difficili. E’ dura giocare in uno stadio semi-vuoto ogni domenica, ma il nostro obiettivo è anche quello di riportare entusiasmo ai tifosi“.
Bertolacci commenta poi gli obiettivi stagionali del suo Milan: “La partita contro l’Inter è ancora più importante perché rappresenta uno scontro diretto. Barbara Berlusconi è realista quando parla di Europa League, basta vedere la differenza con la Juventus: ha un gioco codificato, un gruppo solido. Il Milan ha cambiato troppi allenatori nel recente passato. Però Mihajlovic ci porterà lontano, è bravissimo a motivarci, ma ha bisogno di pazienza e calma, è inutile criticarlo e metterlo sempre in discussione“.
Un paio di aneddoti curiosi per chiudere l’intervista: “Quando ero bambino avevo un sederone e delle gambe molto grosse, sembravo un piccolo Seedorf. Stramaccioni mi ha aiutato tanto, ha puntato su di me anche se avevo problemi al di fuori del campo e mi ha spinto a crescere. Mi voleva anche con se’ all’Inter ma non se ne fece nulla. Mio padre era campione di offshore, un’attività pericolosissima. Provai da piccolo ma restai spaventato a morte“.
Redazione MilanLive.it