Un sali-scendi che neanche la più tortuosa delle montagne russe poteva compiere. La storia di Keisuke Honda, almeno nelle ultime due stagioni con la maglia del Milan, ha raccolto qualsiasi tipo di aggettivo, dall’essere spaesato ad acclamato, poi di nuovo peggiorato e ancora utile e ritrovato. Un calciatore dal carattere particolare, taciturno come lo indicano i compagni. Ma che negli ultimi tempi ha saputo farsi valere e rispettare dentro e fuori dal campo.
La Gazzetta dello Sport ripercorre proprio gli stati d’animo e le prestazioni di Honda, che ha attraversato un periodo pazzesco di forma all’inizio della scorsa stagione, tra estate e autunno 2014, quando andò a segno 6 volte in 7 incontri iniziali. Tutti si aspettavano un calciatore inarrestabile, il quale però al passo con il resto della squadra si è adombrato, proponendo un girone di ritorno sotto le proprie aspettative.
Nella stagione in corso, con Sinisa Mihajlovic in panchina, le ha passate di tutti i colori: prima titolare sulla trequarti, poi messo in panchina quasi in maniera definitiva. Dunque è stato il tempo delle polemiche a distanza contro la società rossonera, sulla mancata programmazione e gli scarni investimenti. Ma nelle ultime settimane Honda si è ripreso la fiducia di tutti, proprio da quella prova positiva contro il Frosinone da esterno destro di centrocampo, che lo ha visto protagonista tatticamente esemplare. Ed ora sta trovando continuità, allontanando le voci di una possibile cessione e mantenendo con merito il posto da titolare.
Redazione MilanLive.it