Cecchino infallibile dai piedi d’oro. Carlos Bacca è di certo il miglior acquisto della scorsa estate del Milan, anche il più costoso, visto che i rossoneri hanno sborsato tutti i 30 milioni di clausola rescissoria per metterlo a disposizione di Sinisa Mihajlovic dopo l’esperienza top al Siviglia. Il Corriere dello Sport lo elogia definendolo stamane l’oro del Milan, un calciatore prezioso e decisivo, capace di trasformare in gol quei pochi palloni che transitano dalle sue parti.
Difatti, nell’elogio a Bacca, spunta però un dato che preoccupa ancora la fase offensiva del Milan: il colombiano è servito poco e quasi sempre nello stesso modo, da quel Giacomo Bonaventura che sembra essere l’unico in campo a guardare in verticale e capire i movimenti di Bacca stesso. Una media di 1,4 tiri a partita, troppo pochi per un calciatore che potrebbe essere molto più letale; basti pensare che il cannoniere Gonzalo Higuain con il Napoli va al tiro minimo 4 volte ogni match.
E Mihajlovic in tal senso starebbe pensando ad un cambio modulo, ad un ritorno alle origini per gestire meglio la ‘solitudine’ offensiva di Bacca: un nuovo 4-3-1-2, con il rombo a centrocampo forse più utile per mandare in gol il colombiano classe 1986, visto che nella disposizione attuale non sembrano arrivargli palloni giocabili dalle corsie esterne. Ma per provare a sperimentare l’ennesima situazione tattica differente urge attendere il rientro a pieno ritmo di Mario Balotelli e Jeremy Menez, due mezze punte in grado di aprire gli spazi necessari alla verve di Bacca.
Redazione MilanLive.it