Mario Balotelli è tornato al Milan per rilanciarsi dopo una stagione pesantemente negativa al Liverpool, in cui si era trasferito nell’agosto 2014 proprio dai rossoneri e che detiene ancora la proprietà del suo cartellino.
Il 25enne attaccante con la maglia dei Reds ha messo insieme 28 presenze e 4 gol tra Premier League e coppe. Sono state tante le panchine e anche le esclusioni. Nel mese di maggio 2015 non è mai stato convocato e la cessione è poi diventata un’esigenza sia per Balotelli che per il club.
Balotelli a Liverpool non è riuscito ad entrare nelle grazie di Brendan Rodgers, il quale ha provato a inserirlo senza successo in una squadra che comunque ha fatto molta difficoltà nella passata stagione. Perdere un fuoriclasse come Luis Suarez è stato un fattore decisivo.
Rodgers, attualmente disoccupato dopo essere stato esonerato dai Reds per fare spazio a Jurgen Klopp, ha parlato ai microfoni di Goal of Sunday proprio di Mario Balotelli e del suo trasferimento ad Anfield Road: “Dopo l’amichevole negli Stati Uniti con il Milan dissi che non sarebbe arrivato – riporta Express.co.uk – . Ci serviva un attaccante che sostituisse Suarez, il quale non era solo un goleador ma qualcosa di più. Sentivo che Mario non fosse il profilo che cercavamo. Ma alla fine dell’estate avevamo faticato a trovare qualcuno che potesse fare quel ruolo. La proprietà ha pensato che lui poteva essere un giocatore con cui potevo sviluppare qualcosa. Mario ha talento meraviglioso. Lo vedi sul campo di allenamento ogni giorno. E’ veloce, è forte e ha un gran tocco. Pensavano che forse lui è un giocatore 50 milioni di sterline e che potevamo ottenere per 16. Quando i proprietari vogliono imboccare questa strada e non ci sono altre opzioni, poi naturalmente fai un tentativo“. L’ex tecnico del Liverpool ammette dunque che in pratica l’arrivo del centravanti classe 1990 gli fu praticamente imposto anche alla luce del fatto che gli obiettivi primari dell’attacco in quel momento non erano stati raggiunti.
Redazione MilanLive.it