Arrigo Sacchi è l’allenatore del primo Milan vincente dell’era Berlusconi. La sua squadra ha fatto la storia del calcio e viene considerata la più forte, o comunque una delle migliori, di sempre. C’erano grandi campioni, ma l’allenatore di Fusignano riuscì a dare la sua impronta e a far giocare i rossoneri in un modo che in Italia, patria del difensivismo, non si era mai visto e anche in Europa riuscì a sorprendere molti.
Nell’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Sacchi ha commentato il mancato approdo di Maurizio Sarri al Milan: «Speravo che Sarri andasse al Milan. Berlusconi avrebbe dimostrato di nuovo la sua competenza. Prendere uno sconosciuto come me fu da matti o da geni. Ebbi al mio fianco una società forte. Un giorno Mark Hughes mi chiese: come ha fatto il Milan a sbucare dall’Italia, dove se un campo di calcio fosse di due chilometri, comunque occupereste gli ultimi 20 metri? A Milano vedevo tutti camminare in fretta, pensai che sarebbe stato facile imporre il pressing».
Secondo molti Silvio Berlusconi ha sbagliato a non prendere Sarri al posto di Sinisa Mihajlovic, alla luce dei risultati che il tecnico toscano sta ottenendo a Napoli riuscendo anche a far applicare delle buone trame di gioco. Al Milan, comunque, il problema principale è rappresentato dalla composizione di una squadra che non è stata costruita nella maniera giusta e che ha bisogno di alcune pedine di spessore per fare il salto di qualità.
Redazione MilanLive.it