Il Milan ha già la possibilità di riscattare il tonfo di mercoledì sera con il Bologna. Domani, nell’anticipo serale della 19esima giornata di Serie A, i rossoneri affrontano la Roma all’Olimpico in una partita decisiva per entrambi gli allenatori. Sinisa Mihajlovic e Rudi Garcia, infatti, sono entrambi a rischio esonero e hanno bisogno di vincere per allontanare questa ipotesi. Il tecnico rossonero, come di consueto, ha parlato nella conferenza stampa di vigilia per presentare la gara di domani.
ROMA. Mihajlovic inizia la conferenza parlando, ovviamente, della partita che andrà scena domani all’Olimpico: “Dobbiamo andare la giocando con fiducia, realizzando le occasioni che creeremo, non sarà facile, poi vedremo cosa succede. In questo momento sono ambienti difficili sia quello del Milan che quello della Roma. Conoscendo Roma forse è più difficile per loro. L’unico modo per uscire da questo momento è fare risultati e questo vogliamo fare domani. Io resto della mia convinzione che questa squadra al completo può competere per i primi tre posti. Rispetto a quanto fatto sul campo ci mancano 4-5 punti che ci porterebbero in una migliore posizione di classifica. Però bisogna concretizzare le occasioni”.
BOLOGNA. Il tecnico rossonero analizza così la sconfitta di mercoledì: “Contro il Bologna abbiamo cercato di fare gol, dovevamo risolverla prima. Non è vero che siamo senza identità. Ogni partita creiamo. Ci sono squadre che subiscono tutta la partita, fanno un gol e vincono. Ho fatto vedere ai ragazzi nella partita col Bologna abbiamo fatto anche un’azione di 37 passaggi e siamo andati a concludere. Noi cerchiamo di fare possesso e di aprire le difese avversarie. Ci è mancato il gol e da li cambia tutto, dai giudizi alle opinioni”.
FUTURO. Dopo la sconfitta contro i rossoblu, le voci di un possibile esonero si sono intensificate. Mihajlovic è tranquillo: “Sono nel calcio da 30 anni, sono sereno e fiducioso nel mio lavoro e in questi ragazzi. Sono concentrato sulle partite e sul lavorare bene. Non nascondo che queste due partite sono fondamentali, ma le affronto a testa alta. Il futuro sono decisioni della società. Io cerco sempre di dare il massimo”.
CERCI. Il più discusso, Alessio Cerci. Clamoroso il gol sbagliato mercoledì, a tu per tu con Antonio Mirante. Domani non ci sarà perché non convocato: “L’assenza di Cerci è una scelta tecnica. Di sicuro l’atmosfera non aiuta, ma sappiamo che le pressioni nel Milan sono all’ordine del giorno. Dobbiamo reagire e fare le cose con serenità. Cerci ha avuto un’occasione importante, se avesse segnato sarebbe stato un cambio giusto, ma non abbiamo perso per quell’episodio sbagliato”.
LA FORTUNA NON AIUTA. Il Milan non ingrana e la fortuna non sicuramente dalla propria parte. Ma questa non è una giustificazione: “La prima cosa è arrivare a creare occasioni, poi vanno sfruttate. Penso anche che ci gira un po’ male, ma non ci appelliamo a questo. Cerchiamo di migliorare, essere più cinici, più cattivi e più sereni”.
FORMAZIONE. Mihajlovic ha poi parlato della condizione fisica della squadra e dei possibili cambi di formazione: “La squadra fisicamente sta bene, ma qualche cambio ci sarà anche perché mercoledì c’è un’altra gara importante”.
GIOVANI. Il tecnico rossonero ha sicuramente il merito di aver valorizzato i giovani della squadra: “Uno dei nostri obiettivi era anche valorizzare i giovani e far giocare giocatori italiani con gli stranieri. Abbiamo una delle medie età più basse in serie A. Valorizziamo i giovani per il presente, ma anche per un futuro migliore”.
DIMISSIONI. Mihajlovic non ha mai preso in considerazione l’ipotesi dimissioni: “Io non ho mai dato le dimissioni, ma se vedo la mia squadra che non si allena bene, se non la vedo unita, sono il primo io a tirarmi fuori. Ma io questo fino ad oggi non l’ho visto. La mia impressione non è che la squadra sia disunita”.
GARCIA. Una partita, quella di domani, delicatissima per entrambi gli allenatori perché nella stessa situazione. Mihajlovic ne parla così: “Garcia lo conosco poco, so che è una persona seria e un bravo allenatore. Non ci sono analogie tra me e lui. Lui è tre anni che lavora nella Roma, io sono qua da sei mesi, sono storie diverse. Se giochiamo come sappiamo e crediamo in quello che facciamo possiamo fare risultato”.
Redazione MilanLive.it