Un ‘samurai’ dall’espressione pacata ma che quando parla in maniera schietta, soprattutto con i media del suo paese, non le manda di certo a dire e ferisce come una katana. Keisuke Honda, dopo gli sfoghi di qualche mese fa sulle difficoltà del Milan, è tornato a farsi sentire con nuove aspre dichiarazioni che ripercorrono gli enigmi enormi ed il caos che ha accompagnato praticamente tutta la sua esperienza rossonera, dall’arrivo dal CSKA Mosca nel gennaio 2014 fino ad oggi, due anni esatti ricchi di confusione e privi di soddisfazioni concrete.
Honda, secondo quanto riporta Kyodo News, sarebbe tornato a commentare proprio le problematiche più evidenti del Milan dal suo ingaggio in poi: “Sapevo che la squadra attraversava un momento difficile quando sono arrivato. Mi ha voluto Allegri fortemente, ma le cose erano destinate persino a peggiorare. Avevo buone intenzioni, volevo dare una mano per migliorare me stesso e la squadra, ma gli allenatori sono stati sempre esonerati, è mancata la continuità ed il periodo nero si è allungato a dismisura“.
L’analisi del 10 giapponese è piuttosto dura anche quando si pensa ai piani futuri: “Sulla carta il Milan avrebbe tutto per tornare ad essere grande, è una società prestigiosa e dalla grande tradizione. Ma che ciò avvenga mentre io sono ancora qui credo sia dura. Negli anni passati sono arrivati giocatori come Kakà, Robinho, Balotelli, Torres, tutti ottimi calciatori. Ma non basta acquistare un campione, a fine carriera magari, per pensare di risolvere tutto“.
Redazione MilanLive.it