Dopo una prima metà di stagione non del tutto convincente, il Milan di Sinisa Mihajlovic si appresta a trascorrere un Natale più sereno grazie alle ultime due vittorie conquistate in Coppa Italia contro la Sampdoria e in campionato contro il Frosinone. I rossoneri sono riusciti a limitare parzialmente i danni di una prima fase di campionato non proprio esaltante, giungendo all’apertura della sessione invernale di calciomercato sesti in classifica, a 7 punti dalla zona Champions League, e con un quarto di finale di Coppa Italia da giocare contro il Carpi. I due pareggi racimolati proprio contro gli emiliani e l’Hellas Verona hanno impedito al Milan di gustarsi il cenone di fine anno in una posizione di classifica decisamente migliore, ciò non toglie che a partire dalla chiusura del mercato la compagine milanista non possa tornare (iniziare?) ad essere veramente competitiva.
Dalla chiusura del mercato, per l’appunto, poiché il Milan ha evidenziato in questo primo scorcio di stagione diversi limiti in ruoli cruciali del campo; se la spina dorsale pare essere sufficientemente solida anche per il futuro grazie ad elementi come Gianluigi Donnarumma, Alessio Romagnoli, Andrea Bertolacci, Giacomo Bonaventura e Carlos Bacca, risultano ancora evidenti i buchi da colmare in difesa, al fianco proprio del giovane difensore ex Roma e Sampdoria, e in cabina di regia, dove Riccardo Montolivo ha stentato troppo per potersi permettere ancora l’onore e l’onere di orchestrare la fase di costruzione rossonera.
Il brasiliano Alex a dir la verità ha limitato notevolmente fino ad oggi la mancanza di un uomo-chioccia a cui affidare la crescita professionale e umana di un ragazzo promettente come Romagnoli, ma appare evidente, quantomeno per ragioni anagrafiche, che l’ex PSG e Chelsea non potrà colmare in eterno questo incredibile handicap. Per quanto riguarda il centrocampo invece già quest’estate la società e lo staff tecnico milanista sembravano aver intuito l’importanza di aggiungere alla rosa un elemento dotato di buona tecnica e capace di manovrare autonomamente la fase d’impostazione e ripartenza del gioco: i nomi di Axel Witsel, Lucas Biglia e non solo, accostati al Milan fino all’ultimo minuto della scorsa campagna acquisti, ne sono una prova inconfutabile. Mihajlovic necessita di un calciatore del genere, così come sembrano necessitarne gli attaccanti, troppe volte costretti a uscire dall’area di rigore spalle alla porta alla ricerca di palloni vaganti il più delle volte ingiocabili.
Christian Marziano (segui @c_marziano su Twitter)