Una delle finali che i milanisti ricordano con più gioia è senza dubbio quella del 2003 vinta all’Old Trafford di Manchester contro la Juventus. Dopo lo 0-0 al termine dei tempi supplementari, i rossoneri di Carlo Ancelotti trionfarono ai rigori contro i rivali storici: “Era un ricorso storico che nella mia carriera si era ripetuto più volte. Anche li era un’occasione unica perché incontravi la Juventus dopo la semifinale con l’Inter. A livello di testa è stato difficile. Siamo arrivati molto carichi, ma anche molto consumati a livello psico-fisico. Tornare in finale dopo 9 anni è stato bello, anche se non giocammo una grandissima partita, però contava il risultato“.
Non può mancare il negativo ricordo della finale di Istanbul nel 2005 contro il Liverpool, dal 3-0 del primo tempo il Milan si fece poi rimontare nella ripresa e perse infine ai rigori. Maldini ne parla così: “Finale incredibile, durò 120 minuti e il Milan dominò per 110. Anche dopo il 3-3 abbiamo avuto occasioni controllando il gioco, eravamo più forti su tutto però il calcio è anche questo. Io e i miei compagni per mesi non abbiamo dormito. Il caso ha voluto che dopo due anni incontrassimo ancora la stessa squadra e a batterla, giocando anche molto bene rispetto a Istanbul e il destino ci ha dunque ripagati“.
Nel 2007 ad Atene il Milan di Ancelotti si vendicò sul Liverpool di Rafa Benitez vincendo 2-1 e alzando al cielo per la settima volta il trofeo più ambito: “Non è stata una rivincita – afferma Paolo – perché loro non avevano rubato niente. Per quanto mi riguarda c’era invece l’idea che fosse la mia ultima occasione e anche per quella generazione di squadra, dato che il club aveva già cominciato a cambiare vendendo giocatori importanti. C’era già l’idea di mettere a posto i conti e di non fare più gli investimenti di una volta. Atene fu l’occasione della vita. E il Milan quando c’è da vincere, quasi sempre lo fa“.
Redazione MilanLive.it
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