Ci si appiglia all’arbitro Valeri, che nel finale avrebbe potuto concedere un rigore per fallo sull’unico a non mollare Giacomo Bonaventura; ci si appiglia a due gol annullati per fuorigioco millimetrico. Ma il Milan visto ieri a San Siro come spiega la Gazzetta dello Sport non può avere troppe attenuanti. Paura, poca concentrazione, scarsa voglia di vincere una partita che sulla carta dove segnare il momento del rilancio stagionale.
Altro flop contro l’ultima in classifica, un Hellas Verona mai vincente in questo campionato e nella sua storia alla Scala del calcio, che nel finale avrebbe persino potuto azzardare qualcosa in più dopo il pari di Luca Toni su rigore e la superiorità numerica per il rosso a Nigel de Jong. Milan scombinato, terrorizzato dai fischi del pubblico e dall’idea dell’ennesima figuraccia, che si regge sulle invenzioni di Bonaventura, le fiammate stavolta ritardate di M’Baye Niang e quel sigillo ritrovato di Carlos Bacca. Poi il vuoto.
La difesa ha sbandato clamorosamente nell’occasione del rigore più espulsione di De Jong, ha addirittura sofferto il 38enne Toni, che tra sponde e movimenti ha messo in crisi una coppia come Alex e Romagnoli. Sintomi di una formazione che in questo momento non ha spina dorsale e capacità di reazione, che con il punto guadagnato mantiene un minimo di distacco da Atalanta, Chievo ed Empoli. Ed in questo modo le speranze ‘europee’ rischiano di essere ancora una volta rimandate all’anno venturo.
Redazione MilanLive.it