Il Milan di Sinisa Mihajlovic come quello di Filippo Inzaghi? Lo dicono i numeri. Un anno fa alla quindicesima giornata la squadra di Pippo battette il Napoli e salì a quota 24 punti, gli stessi che hanno oggi i rossoneri, segnale che un anno dopo e dopo 80 milioni di euro spesi sul calciomercato la situazione non è cambiata come invece ci si aspettava. Quel Milan era sesto, poi crollò nel ritorno nel girone di ritorno e si spera che non avvenga il bis quest’anno. Ma allora era riuscito a mettersi dietro Inter e Fiorentina, che oggi invece sono al primo e al secondo posto della classifica. Il terzo posto, valido per la qualificazione al playoff di Champions League, distava solo due lunghezze. Oggi invece la distanza dall’obiettivo stagionale è di sette punti. L’Atalanta ha gli stessi punti del Milan, mentre il Sassuolo è davanti così come una Juventus che aveva cominciato il campionato malissimo.
La squadra di Mihajlovic è settima e dopo la vittoria contro la Sampdoria si guardava con molto ottimismo al calendario dato che gli impegni successivi sarebbero stati contro Carpi, Hellas Verona e Frosinone. Si pensava ad un filotto di vittorie, ma già a Modena è arrivato invece uno scialbo pareggio e ciò porta a pensare che tutto possa succedere anche contro avversari che sulla carta sono molto inferiori.
Secondo il Corriere dello Sport in casa Milan non bisognerebbe parlare più di obiettivo Champions League, evitando dunque inutili proclami. Meglio un bagno di realtà e una presa di coscienza pubblica e privata. Le illusioni vanno avanti da tre anni e i tifosi sono arrabbiati. Nel prossimo match a San Siro contro l’Hellas Verona si prevedono nuove contestazioni.
Redazione MilanLive.it