Dalle stelle alle stalle; giudizi forse severi e troppo affrettati quelli lanciati oggi dal Corriere dello Sport per il colombiano Carlos Bacca, il bomber del Milan arrivato in estate dal Siviglia per impreziosire il reparto offensivo a suon di gol e giocate di qualità. Ma a leggere i numeri in effetti c’è qualcosa che non torna; il colombiano è sicuramente il capocannoniere stagionale dei rossoneri, autore di 6 reti in campionato, ma il suo digiuno comincia ad essere più allarmante che mai.
Bacca non segna precisamente da 281 minuti in Serie A, dal sigillo che chiuse il match dell’Olimpico contro la Lazio, uno splendido centro che determinò l’ultima gioia in trasferta della squadra di Sinisa Mihajlovic. Dopo sono arrivate tre prestazioni impalpabili, di certo non aiutate dal resto della squadra contro Atalanta e Juventus. Male anche contro la Sampdoria, dove ha lasciato il centro del palcoscenico al più brillante M’Baye Niang e persino a Luiz Adriano nel finale di match.
La media realizzativa neanche appare così irreprensibile: un gol ogni 200 minuti circa, tempistica maggiore rispetto ai suoi due colleghi di reparto già citati. Eppure i 30 milioni spesi in estate per strapparlo dal Siviglia apparivano come un investimento oneroso ma giusto e condiviso pure dai tifosi. Ora Bacca ha bisogno di sbloccarsi ed il match contro la matricola Carpi può essere l’occasione giusta. E la fiducia di Mihajlovic, che lo ha sempre considerato inamovibile in attacco, dovrà essere forzatamente ripagata.
Redazione MilanLive.it