Geometricamente parlando, trovare la ‘quadratura del cerchio’ è impossibile… Per Sinisa Mihajlovic la situazione non è tanto meno differente, in quanto la perfezione sarà difficilmente raggiungibile. Dopo mesi di lavoro e studi approfonditi sul modulo più adeguato da adottare per la propria squadra però, si è arrivati alla scelta del 4-4-2.
A seconda degli interpreti spesso si tratta anche di un 4-2-4 in fase offensiva. L’esordio ufficiale del ‘nuovo’ modulo dal primo minuto è stato ieri sera nell’anticipo della 14.a giornata di Serie A contro la Sampdoria. Farne un bilancio adesso, sarebbe fin troppo facile visto il risultato finale e la grande prestazione della squadra. 4-1 inflitto ad una squadra ancora in fase di rodaggio visto il recente cambio di allenatore, con Montella subentrato a Zenga.
Ieri il Milan ha dominato in lungo e in largo il match, sorprendendo soprattutto per l’attenzione nel tenere sempre uniti i reparti. L’imprevedibilità dei singoli, vedi le ottime prestazioni in fase offensiva del solito Giacomo Bonaventura, di Alessio Cerci e soprattutto di M’Baye Niang. Quest’ultimo è stato letteralmente un incubo per la difesa blucerchiata che non riusciva mai a contrastarlo in maniera efficace. La solidità difensiva è ormai una certezza, non solo per merito di Alessio Romagnoli e dei suoi compagni di reparto, ma anche grazie all’ottimo filtro dei centrocampisti. I ripiegamenti difensivi di Bonaventura e Cerci da una parte e l’ottima interdizione dei due centrali davanti la difesa (Kucka e Montolivo) hanno fatto il resto.
Probabilmente non è il modulo a fare la differenza principale, ma se gli interpreti in campo giocano al massimo delle loro potenzialità, lo schieramento scelto dal mister aiuta e non poco.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it