Milan, tra punti fermi ed enigmi. Ecco come si cambia con il 4-4-2

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Sinisa Mihajlovic (Getty Images)

Si torna al classico, un modulo che in casa Milan non si vedeva dai tempi di Arrigo Sacchi, uno che col 4-4-2 di base ha creato una filosofia di calcio straordinaria tra anni ’80 e ’90. Ma non si facciano paragioni, questa squadra è lontana anni luce da quella brillante e vincente costruita dall’allenatore di Fusignano. La formazione di Sinisa Mihajlovic deve lavorare, crescere ed investire, magari partendo proprio dal match contro la Sampdoria di domani sera dove verrà svelato il nuovo ‘abito’ del suo Milan.

Secondo la Gazzetta dello Sport, il passaggio al 4-4-2 crea nuovi equilibri e punti fermi all’interno della rosa milanista. Il centrocampo è potenziato con quattro calciatori in linea, due esterni e due mediani molto vicini, mentre cala il numero di attaccanti ma paradossalmente la sostanza offensiva cresce visto che giocheranno due punte in simbiosi, Carlos Bacca e M’Baye Niang per cominciare già domani.

Il primo dubbio sorge sulla fascia destra di centrocampo: provato Alessio Cerci, che però da ala offensiva sa di dover essere ancor più generoso e aiutare la squadra come può. In alternativa Juraj Kucka, mediano che ai tempi del Genoa ha già giocato da esterno. Ci sarebbero anche Keisuke Honda e Andrea Poli all’occorrenza, ma quest’ultimo giocherà domani accanto a Riccardo Montolivo per l’assenza di Bertolacci, uno di coloro che col 4-4-2 può davvero cambiare attitudine. E i punti fermi? La difesa confermatissima a quattro, il jolly Bonaventura che partirà largo a sinistra coma a Bergamo e quel Carlos Bacca a cui si chiede lavoro sporco, coesione e soprattutto gol a raffica.

 

Redazione MilanLive.it

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