La redazione di MilanLive.it ha intervistato Cristian Brocchi, allenatore della Primavera del Milan, per parlare della stagione dei suoi giovani ragazzi e per affrontare anche alcuni temi relativi alla prima squadra guidata da Sinisa Mihajlovic. Lo ringraziamo per averci concesso la sua disponibilità.
Mister, partiamo dalla Primavera. Che bilancio traccia dopo queste prime 9 giornate di campionato? Il processo di crescita dei giocatori sta procedendo come si aspettava?
“I ragazzi sicuramente stanno migliorando. Inizialmente pensavo ci volesse meno tempo, in realtà ci stiamo mettendo un po’ di più. Ma penso che in questo momento siamo a buon punto”.
Dopo le prime partite aveva detto di non avere dei nomi da segnalare per la prima squadra. Ultimamente si è parlato di Locatelli, Gamarra e Felicioli. Possono essere loro i prossimi ad ambire a una promozione?
“Loro devono avercelo come obiettivo, ma poi c’è una stagione intera davanti per lavorare e migliorare. Noi siamo qui per fare in modo che si colmi quel gap tra Primavera e prima squadra. La speranza è quella che si arrivi a fine stagione e che i giocatori che sono più avanti sotto questo punto di vista possano essere presi in considerazione”.
Nel gruppo di Mihajlovic ci sono talenti come Gianluigi Donnarumma e Davide Calabria che lei ben conosce e che si sono comportati bene quando sono stati chiamati in causa. Quanto la gratifica questa cosa?
“Sicuramente è una cosa bella perché nel settore giovanile si lavora per questo obiettivo. Dunque è normale che, quando vedi due ragazzi che fino all’anno scorso facevano parte della Primavera e ora fanno partite importanti con la maglia del Milan a San Siro, è sicuramente una cosa che fa piacere e che ti fa venire voglia di lavorare sempre per poterne trovarne altri”.
Tra i ragazzi che lei aveva segnalato c’era Alessandro Mastalli, ex capitano della Primavera rossonera e finito poi in prestito al Lugano di Zdenek Zeman dove però fatica a trovare spazio. Quali sono secondo lei i motivi delle sue difficoltà?
“Mi è difficile dare un giudizio perché non lo vedo più tutti i giorni e non so quali sono le metodologie e le idee di mister Zeman, che è un allenatore con una grandissima esperienza. Spero comunque che Alessandro riesca a ritagliarsi uno spazio, in Svizzera o altrove, per giocare perché di qualità ne ha tanta. Comunque ci sentiamo ancora ed è capitato anche in questi mesi”.
La prima squadra del Milan sta vivendo una stagione altalenante e sembra che manchi sempre qualcosa per fare il definitivo salto di qualità. Che idea si è fatto di questa situazione?
“Penso che Mihajlovic e il suo staff stiamo facendo comunque un grande lavoro e credo che quando delle persone lavorano come stanno facendo loro poi i frutti si raccoglieranno e ci saranno risultati”.
Mattia De Sciglio in nazionale sembra può brillante rispetto a quando indossa la maglia rossonera. Come spiega questo fatto?
“Diciamo che alcune sue prestazioni che non erano negative sono state considerate comunque negativamente da chi segue il Milan. Lui per ottenere una buona valutazione della sua partita deve giocare da 7 per avere 6, mentre se gioca da 6 si prende un 5. La sua fatica può essere anche questa oltre a quella di non sentirsi apprezzato nella giusta maniera. Lui ha tutte le carte in regola per poter fare bene al Milan e dimostrare che le qualità che esprime con la nazionale le può riproporre in maglia rossonera. Se il paragone con Maldini può aver pesato? Non penso, è un ragazzo con la testa sulle spalle, umile e che non si fa prendere da facili entusiasmi. Può essere però influenzato dalle persone che lo valutano e che si aspettano da lui sempre una prestazione maiuscola, mettendo molto in risalto quando non gioca bene”.
Un giovane che nel Milan si sta comportando bene è sicuramente il 20enne Romagnoli, per il quale è stato fatto un investimento importante. A suo avviso può diventare un grande difensore e una delle colonne del Milan del futuro?
“Assolutamente sì. Il prezzo lo ha fatto il mercato e magari la valutazione era alta. Questo è fuori discussione, però in giro di centrali mancini italiani con le caratteristiche di Romagnoli è difficile trovarne. Lui è un giocatore importante, che nonostante la giovane età ha già mostrato una personalità ottima e quindi potrà essere una colonna del Milan del presente e del futuro”.
Mister, veniamo infine al suo futuro. L’anno prossimo si immagina alla guida di una prima squadra o ancora nelle giovanili?
“Io sto vivendo degli anni importanti, sto crescendo e maturando sotto tanti punti di vista. Adesso sicuramente mi sento molto più pronto di tre anni fa, quando ho iniziato questa nuova avvenuta. Come sono solito fare, penso soprattutto al presente e a ciò che devo fare nell’immediato. Poi in futuro c’è sempre tempo per vedere se ci saranno delle possibilità diverse. Per il momento sono felice dove sono”.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)