Sono piovute tante critiche in questi giorni. Non sul Milan, che ha ritrovato nel frattempo la via maestra per uscire da un lungo tunnel di risultati negativi, ma sui giornalisti. Quelli che raccontavano che questa non era una squadra da scudetto, da Champions, da Europa League. Quello – lo ribadisco senza problemi – non era un Milan credibile, non aveva la minima traccia di una squadra. Questo è un Milan diametralmente opposto.
Il Milan che ha vinto a Roma non lo si vedeva da tanto tempo, forse da anni. C’erano state tracce simili del Milan di Inzaghi che aveva battuto Lazio e Parma lo scorso anno, ma quella era una squadra che aveva subìto cinque gol nelle prime due partite. L’ultimo Milan di Mihajlovic di reti ne ha subìte solo due in tre partite, ma ha dimostrato una ritrovata compattezza a livello difensivo. Il centrocampo si sta muovendo finalmente in modo armonioso. E l’attacco, con quel Bacca letale e lo straordinario di Cerci e Bonaventura sugli esterni, sta abbattendo ogni barriera. Mihajlovic è stato bravo a tenere la squadra con sè e ad andare avanti con le sue idee, nonostante le feroci (e sacrosante) critiche.
Il Milan si è ritrovato? Andiamoci piano. La continuità si costruisce con il tempo e l’errore che si può fare in questo periodo è quello di caricare Montolivo e compagni di eccessive responsabilità. Questa è una squadra che può fare bene soltanto libera da pressioni.
Pressioni che non fanno bene soprattutto al giovane Donnarumma: le sue tre partite sono state positive, ha sbagliato a Roma e sbaglierà ancora. Il ragazzo ha sicuramente talento, ma per avere qualche speranza che possa diventare il portiere del futuro, dev’essere lasciato tranquillo. E libero di sbagliare, un po’ come Mihajlovic.
Ci rivediamo in tv giovedì prossimo dalle 23 su Canale Italia 84
Stefano Peduzzi – @stepeduzzi