Critiche, mugugni e persino forti ipotesi di esonero. Sinisa Mihajlovic in una settimana ha scacciato tutti questi tremendi fantasmi dalla sua panchina, rilanciando il Milan con tre successi consecutivi, frutto di scelte nuove e ponderate, di cambiamenti in corsa che testimoniano come, fin dai tempi della Sampdoria, il tecnico serbo fosse da considerare un sergente di ferro dalle idee moderne e assolutamente non dogmatiche.
Tuttosport, nella sua edizione odierna, racconta la metamorfosi del Milan e del suo tecnico, arrivata grazie ad alcune variazioni: durante l’estate Mihajlovic aveva basato tutto su un aspetto tattico in particolare, il 4-3-1-2 e il centrocampo a rombo. Scelta sbagliata, visti i risultati e le caratteristiche di una rosa carente in alcuni reparti. Con l’attuale 4-3-3 il Milan appare compatto, solido centralmente e generoso sulle fasce. Ha riscoperto la verve di Alessio Cerci, tornato decisivo quasi in odor di Nazionale, in attesa poi di scoprire anche l’opzione 4-4-2 che tanto piacerebbe a Silvio Berlusconi.
Anche l’umore dello spogliatoio è cambiato: Mihajlovic non resiste a qualche frecciata sarcastica nei confronti dei suoi calciatori, ma si parla di un gruppo che, dopo le recenti vittorie ed i complimenti di società e dirigenza, si stia fortificando, lasciandosi ruggini e malumori alle spalle. Si sta rivedendo in poche parole il Mihajlovic di Genova, abile a costruire una squadra capace di giocare a memoria e senza paura e mettere in piedi un gruppo mentalmente più forte delle previsioni.
Redazione MilanLive.it