Milan, Mihajlovic risponde a Berlusconi: “Scelgo con la mia testa”

Barbara Berlusconi, Sinisa Mihajlovic, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani (acmilan.com)
Barbara Berlusconi, Sinisa Mihajlovic, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani (acmilan.com)

Sinisa Mihajlovic ieri ha sostenuto la classica conferenza stampa alla vigilia di un Torino-Milan che sarà un match molto importante per verificare la salute della squadra e della sua panchina. Nel corso del confronto con i giornalisti si è mostrato sorridente e non sono mancate delle battute. Per quanto riguarda il momento negativo della compagine rossonera si è assunto le sue responsabilità: «Noi allenatori siamo i primi responsabili di tutto, se fai risultati sei il più bravo, se non arrivano sei una mezza sega».

 

La Gazzetta dello Sport evidenzia che il serbo ci ha tenito a ribadire poi la sua autonomia delle decisioni, un argomento affrontato all’indomani delle parole di Silvio Berlusconi, critiche in merito alla gestione tattica dell’allenatore: «Ho letto che il club mi avrebbe chiesto di cambiare modulo: io parlo con Berlusconi e Galliani, ma le scelte tattiche e tecniche finali dipendono solo da me. Chi ha scritto queste cose non mi conosce. Farò di testa mia e mi prenderò tutte le responsabilità».

 

Sicuramente a Mihajlovic non hanno fatto piacere le dichiarazioni del Presidente in merito al suo operato, ma in casa Milan è la prassi. Spesso quando la squadra non gli piace, il patron rossonero lo sottolinea. Anche se le sue esternazioni vengono effettuate in sede privata, finiscono poi per essere rese pubbliche. In conferenza stampa è stato comunque negato il fatto che Berlusconi abbia fatto guardare dvd su Barcellona e Bayern Monaco, club da cui prendere esempio sotto diversi punti di vista.

 

Oggi comunque per Mihajlovic c’è un Torino-Milan da vincere a tutti i costi. Il fatto di non aver avuto tanti giocatori a disposizione per le nazionali in questi dodici giorni di pausa sicuramente non lo ha aiutato nel provare nuove soluzioni tattiche, ma non ci saranno giustificazioni in caso di risultato negativo. C’è anche un brutto 4-0 contro il Napoli da riscattare. Sinisa comunque è tranquillo al cospetto delle voci che vogliono la sua panchina traballante: «A me la pressione piace, anche se a volte si esagera. La pressione mi stimola, non sono per le cose piatte. Ho smesso di allenare in nazionale perché mi piace vivere la pressione quotidiana. Poi, ovvio, chi allena una grande squadra ha meno tempo: so che senza risultati non si resta a lungo. Ma chi pensa che io possa mollare, non mi ha mai incrociato: quel verbo non esiste nel mio vocabolario. Vado avanti fiducioso e sereno, siamo emotivamente un po’ deboli, ma sono convinto che col lavoro usciremo da questa situazione». Vedremo se al 90′ la panchina del serbo sarà più salda o meno.

 

Redazione MilanLive.it

 

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