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Milan alla prova del nove: ecco i problemi che deve risolvere Mihajlovic
La Gazzetta dello Sport evidenzia che al Milan l’ambiente è sereno nonostante un avvio di campionato deludente culminato con le due recenti sconfitte consecutive contro Genoa e Napoli. Adriano Galliani e Silvio Berlusconi fanno scudo attorno a Sinisa Mihajlovic, hanno cenato con lui, l’hanno rincuorato e stimolato trasmettendogli fiducia. Anche se la squadra ha cinque punti in meno rispetto a un anno fa, la dirigenza è convinta che il valore dei giocatori finirà per emergere nel corso delle partite. L’impegno in allenamento sembra non mancare, però non basta. Serve risolvere altri problemi e l’allenatore deve risolverli. Sabato c’è bisogno di vincere a Torino, serve cambiare marcia in vista anche dei seguenti impegni contro Sassuolo, Lazio, Chievo Verona e Atalanta.
Milan, i problemi che deve risolvere Mihajlovic
Diego Lopez: il portiere spagnolo non sembra ancora ai livelli della scorsa stagione. Nessun errore clamoroso finora, ma alcune imperfezioni sono evitabili. Non dà ancora massima sicurezza al reparto e deve tornare a essere una garanzia. Il tecnico lo ha ripreso più volte in partita e l’ex Real Madrid deve mostrare miglioramenti.
Difesa: il Milan ha la seconda retroguardia più battuta del campionato di Serie A con 13 gol subiti, solo il Carpi ha fatto peggio. Manca un leader. Secondo alcuni potrebbe esserlo Philippe Mexes, ma pare non sia ancora pronto per scendere in campo contro il Torino. Al Comunale dovrebbe essere Romagnoli-Zapata la coppia centrale, ma se il colombiano non dovesse aver smaltito la trasferta con la nazionale, allora giocherà Alex. Quest’ultimo, quando è sceso in campo, ha offerto prestazioni raccapriccianti. A destra Mattia De Sciglio, stanco dagli impegni con l’Italia, potrebbe far posto ad un recuperato Ignazio Abate. A sinistra Luca Antonelli confermato. Al di là degli uomini, però, il Milan sta cercando ancora una quadratura che coinvolga pure il centrocampo. Troppe volte gli avversari arrivano sulla trequarti liberi di calciare verso la porta. Servono maggiore equilibrio e attenzione in fase di non possesso.
Centrocampo: a Riccardo Montolivo non si può chiedere di fare lo stesso filtro che fa Nigel de Jong, però da lui si pretende maggiore velocità in fase di impostazione. La circolazione palla rossonera è troppo lenta e prevedibile, c’è poco movimento senza palla e così per gli avversari è abbastanza agevole il compito di coprire gli spazi. Dieci squadre hanno segnato più del Milan e ciò è la prova anche della lentezza delle azioni. Deve crescere molto Andrea Bertolacci e forse ci sarà una chance anche per Andrea Poli, l’unico ad avere cambio di ritmo assieme a Juraj Kucka.
Attacco: contro il Torino si cambia. Il reparto offensivo non sarà più composto da un trequartista e da due punte, ma da due esterni e un attaccante centrale. Dal 4-3-2-1 al 4-3-3 dunque. Fuori Luiz Adriano e dentro Alessio Cerci, con Giacomo Bonaventura spostato a sinistra e Carlos Bacca al centro. La speranza è quella di riuscire a creare più occasioni da gol e di segnare maggiormente.