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Società, allenatore e giocatori: al Milan tutti sotto accusa
Il Corriere dello Sport mette in evidenza che il Milan dopo 7 giornate è già in crisi e lontano dall’obiettivo stagionale del terzo posto. Ovviamente, siamo solo all’inizio, ed il tempo per recuperare c’è. Ma c’è bisogno di una scossa immediata contro Torino e Sassuolo, nuovi stop creerebbero ulteriore malumore e l’ambiente si demoralizzerebbe ulteriormente. Sinisa Mihajlovic sembra già rischiare la panchina, ma sul banco degli imputati non possono mancare la società ed i giocatori. Non c’è un unico responsabile, ma più colpevoli. Il quotidiano romano spiega approfonditamente di quali responsabilità si tratta.
Le scelte della società: se negli anni scorsi andava bene la scusa che non c’erano soldi per rinforzare la squadra, quest’anno anche questa giustificazione è crollata. Sono stati investiti molti soldi con l’intento di riaverli indietro attraverso la conclusione dell’affare da 480 milioni di euro con Mr. Bee Taechaubol per la cessione del 48% delle quote azionarie del Milan. Operazione rimandata, però, e c’è tuttora incertezza sulla sua buona riuscita. Era comunque lecito aspettarsi di più dopo aver investito certe somme. I 20 milioni per Andrea Bertolacci sembravano già troppi in estate e ad oggi ancora di più. Alessio Romagnoli non vale 25 milioni, per adesso, ma potrà valerli in futuro. Bacca, pagato 30 milioni, si prende troppe pause nel corso delle partite risultando un fantasma.
Il metodo dell’allenatore: Mihajlovic dopo Milan-Napoli è sembrato parecchio rassegnato e sembra nutrire molti dubbi sul reale valore della squadra, dopo averla giudicata competitiva per raggiungere gli obiettivi prefissati in estate. Il serbo non intende dimettersi, ma sa che la società potrebbe prendere qualche provvedimento se la situazione non dovesse migliorare. Sarebbe il fallimento del metodo-Mihajlvovic, ovvero mettere i giocatori di fronte alle loro responsabilità dando spesso loro le colpe ed evidenziando gli errori individuali. Se il gruppo non reagisce, forse il tecnico sta sbagliando qualcosa.
L’atteggiamento dei giocatori: la squadra non reagisce, nelle difficoltà non riesce a rialzarsi. Un problema non recente, ma che va avanti da anni. Nello spogliatoio manca uno zoccolo duro composto da leader e trascinatori, ognuno va per la sua strada pensando più a ribattere alle critiche personali che al bene della squadra. Anche gli ultimi arrivati si sono adeguati all’andazzo generale invece di provare a cambiarlo. Gli spifferi usciti dallo spogliatoio non sono casuali. Gli sfoghi di Mihajlovic non hanno provocato la reazione giusta. Dalle ultime Milan News risulta che comunque il serbo non abbia ancora rotto con la squadra.