Capello: “Milan, dai tempo a Mihajlovic. Servono campioni e leader”

Fabio Capello
Fabio Capello (Getty Images)

Fabio Capello l’ambiente del Milan lo conosce molto bene essendone stato l’allenatore dal 1991 al 1996, dopo la breve parentesi del 1987, e poi nella stagione fallimentare 1997/1998 nella quale arrivò solo undicesimo. L’allenatore originario di Pieris nel corso della sua carriera ha vinto molto, ma ha anche vissuto momenti difficili e quindi riesce a capire quanto sta succedendo adesso nel club rossonero. Lui comunque si schiera totalmente dalla parte di Sinisa Mihajlovic e lo afferma convintamente nell’intervista a La Gazzetta dello Sport: «Bisogna dargli tempo. Fatelo lavorare, occorre permettergli di conoscere a fondo ambiente e giocatori. Ho fiducia in lui. E’ uno serio, tosto, sa ciò che vuole, mi ha fatto una bella impressione».

 

Per quanto riguarda la difficoltà del Milan, l’ex commissario tecnico di Inghilterra e Russia parte da lontano e non fa riferimento solamente al presente dato che è palese che essa non sia solo recente: «E’ un problema che non nasce quest’anno. E’ intuibile che al Milan c’è un andazzo a cui la società non era abituata. Quando c’erano i leader in campo e nello spogliatoio queste cose non succedevano. Quegli addii in serie dei senatori sotto la curva tre anni fa sono stati pesantissimi. Quando cambi così tanto poi è sempre complicato ripartire».

 

Perdendo una partita in meno e vincendone una in più il quadro sarebbe un po’ migliore dato che i rossoneri avrebbero 12 punti e dunque si troverebbero in una situazione maggiormente positiva anche a livello di classifica: «Be’, guardate Mancini. Anche se la sua Inter ha percorso un cammino fatto di tanti 1-0, può respirare. Il Milan, invece, non sta respirando e si ritrova in affanno. Insicurezza genera insicurezza, è qui che si vede la personalità dei giocatori: e in questo momento, ripeto, i leader mancano. La verità di base, però, è un’altra: non si può ribaltare la situazione in un anno, se in quelli precedenti ci sono stati tanti problemi».

 

Quando a Capello viene chiesto quale sia la ricetta giusta per uscire da questa crisi, ecco la risposta: «Puntare su due acquisti importanti a stagione. Inutile prenderne cinque o sei buoni ma non di primo livello: meglio due soltanto, però di alto profilo».

 

Il club di via Aldo Rosi quest’anno è tornato a spendere, eppure sembra che non sia bastato: «Bacca e Luiz Adriano sono ottimi acquisti, che sottoscrivo in pieno. Romagnoli è un buonissimo giocatore, ma ci vorrebbe qualcuno di esperienza. Balotelli? Non mi pronuncio, su Mario preferisco astenermi…».

 

Redazione MilanLive.it

 

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