Nelle ultime settimane il Milan ha fatto marcia indietro per quanto riguarda la costruzione dello stadio di proprietà al Portello rendendo nota la volontà di rimanere ancora a San Siro. Una decisione che, secondo quanto affermato da Silvio Berlusconi, ha ragioni di carattere affettivo. Ma sono molti a pensare, invece, che il dietrofront sia dovuto principalmente a motivi economici. I vertici di Fininvest, in particolare la presidentessa Marina Berlusconi, non era convinta dal progetto di Barbara Berusconi. Un investimento da oltre 300 milioni di euro in questo momento non è considerato una buona mossa, soprattutto considerando alcune problematiche che avrebbe comportato realizzare l’opera al Portello.
Per il momento si resta a San Siro, ma l’ipotesi di traslocare in futuro non sembra essere del tutto tramontata. Secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, nell’ex Area Falck di Sesto San Giovanni l’immobiliarista Davide Bizzi si avvia verso l’attuazione di un grande piano di riqualificazione che potrebbe includere anche la costruzione di uno stadio. Il numero uno della Bizzi & partners development, società di sviluppo immobiliare, vuole coinvolgere investitori stranieri, magari fondi immobiliari cinesi. Se il Milan dovesse decidere di lasciare il Giuseppe Meazza, l’impianto potrebbe essere costruito con i soldi di un fondo immobiliare e consegnato alla squadra di Silvio Berlusconi con un contratto d’affitto (così da bypassare le resistenze della Fininvest contraria a un investimento di capitale diretto di Berlusconi).
Redazione MilanLive.it