Nel gergo delle carte francesi il Jack è il fante, una figura piuttosto sicura ma non altissima, una buona carta in fin dei conti ma neanche troppo prestigiosa. Il Jolly invece è la ‘matta’, la variabile impazzita, l’elemento che copre ogni falla con qualità e un pizzico di genio. Ecco spiegata la trasformazione di Giacomo Bonaventura, che nella propria maturazione da calciatore di provincia a titolare in una big si è visto catapultare in tanti ruoli, ma sempre ricoperti con grande determinazione.
La Gazzetta dello Sport oggi elogia il centrocampista del Milan, ex Atalanta, che stasera a Udine ritroverà uno dei suoi primi maestri, quello Stefano Colantuono che lo ha cominciato a spostare dalla trequarti a centrocampo fino alla corsia mancina. La gara disputata da Bonaventura sabato sera contro il Palermo è emblematica: primo nelle file del Milan per passaggi, lanci azzeccati, falli subiti e palloni recuperati, oltre ad aver realizzato la punizione del 2-1 e l’assist a Carlos Bacca per il primo gol rossonero. Il tutto nel ruolo neanche troppo centrale di mezzala sinistra nel centrocampo di Sinisa Mihajlovic.
Un jolly vero, pronto al sacrificio e dotato di qualità tecnica invidiabile. Mihajlovic ha ammesso ieri di volerlo provare anche in un ruolo più offensivo: “Jack giocherà ancora, quello visto contro il Palermo è un giocatore vero. Quando tornerà Bertolacci potrò utilizzarlo anche come trequartista“. L’ennesima versione di Bonaventura, che intanto stasera si prenderà sulle spalle il centrocampo del Milan e proverà a ripetersi al Friuli.
Redazione MilanLive.it