Milan, Bacca ricorda: “Quando fui deriso in classe e i pianti in Belgio”

Carlos Bacca
Carlos Bacca (Getty Images)

Carlos Bacca ha origini molto umili e ciò lo si può notare anche quando rilascia dichiarazioni e per come si comporta in campo. Il mensile Forza Milan nel suo numero di settembre lo ha intervistato per affrontare diversi temi, a partire dall’inizio della sua carriera fino ad arrivare al presente e agli obiettivi futuri. Oggi riportiamo un estratto.

 

Il colombiano ha ricordato il momento della sua vita in cui ha capito che sarebbe divenuto un calciatore professionista: “E’ sempre stato il mio sogno. Ricordo un giorno in cui ero a scuola e l’insegnante chiese a ciascuno degli alunni che cosa avrebbero voluto fare da grandi: uno rispose il medico, un altro l’avvocato, un altro ancora l’ingegnere. Quando arrivò il mio turno dissi che avrei voluto diventare un calciatore. Ricordo che ci fu un attimo di silenzio, poi tutti mi guardarono e scoppiarono a ridere. Ho quel momento fissato nella mia mente“.

 

Bacca ha anche raccontato quello che è stato per lui il momento più duro della carriera, che però non lo ha mai portato a pensare di mollare: “Il momento più difficile è stato quando sono arrivato in Belgio (al Club Bruges nel 2012, ndr) per il freddo al quale non ero abituato. C’era la neve, non capivo una parola di quello che mi dicevano e mangiavo cibi molto diversi da quelli del mio Paese. Vivevo in albergo, alle 8 andavo ad allenarmi e rientravo alle 13, poi restavo in camera e non avevo niente da fare. Sentivo molto la mancanza di mia moglie e di mio figlio, all’epoca ne avevamo solo uno. Ricordo che parlavo con la mia famiglia, piangevo spesso e per passare il tempo guardavo la tv“.

 

Il 29enne centravanti del Milan prosegue così il racconto sull’esperienza belga: “Non erano momenti facili, ma dentro di me sapevo che avrei dovuto andare avanti, perché avevo un contratto da rispettare e se fossi tornato in Colombia avrei fatto un passo indietro. Dovevo farcela ad ogni costo. Pregai molto in quel periodo e con l’aiuto di Dio mi feci forza e cominciai a prendere confidenza con l’ambiente“.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan)

 

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