Intervista di questa mattina alla Gazzetta dello Sport rilasciata da Giovanni Trapattoni, lo storico ex allenatore della Nazionale italiana e di tante altre squadre, attualmente opinionista per Rai Sport. Da calciatore il Trap cominciò con la maglia del Milan, suo primo club in assoluto e allo stesso tempo primo amore sportivo.
Un aneddoto molto sentito apre la sua intervista: “Il giorno in cui esordii con la maglia del Milan a San Siro chiesi a mia madre di non dire nulla a mio padre, avevo paura sentisse magari dei fischi nei miei confronti e potesse dunque starci male. Lo venne a scoprire lo stesso e quella sera mi aspettò in cucina e mi disse: ‘Dovevi dirmelo, perché non avrò l’opportunità di rivederti giocare col Milan’. Un infarto se lo portò via tre giorni dopo“.
Dai ricordi del passato al Milan del presente nelle parole esperte di Trapattoni: “Balotelli ha grande talento e può dare una mano al Milan, ma come diceva mio padre una pianta storta per essere raddrizzata ha bisogno di un paletto. Consiglierei al club di mettere una sorta di tutor al suo fianco, un compagno di squadra saggio ed esperto che lo aiuti a concentrarsi ed a migliorare l’atteggiamento. Feci lo stesso in Nazionale con uno come Cassano“.
Redazione MilanLive.it