C’era una volta un progetto serio, concreto, prestigioso, che prevedeva la costruzione di una sorta di ‘quartiere rossonero’ nella zona del Portello, dove a pochi metri dalla sede di Casa Milan sarebbe stato eretto anche il nuovo stadio di proprietà del club della famiglia Berlusconi, grazie ad un’idea di Barbara che era riuscita anche a vincere la concorrenza e ottenere l’appalto per l’utilizzo dei terreni in questione. Ma il suo castello di carta è crollato al primo fruscio di vento, come se qualcosa non l’avesse mai sorretto realmente.
La Gazzetta dello Sport spiega come tra il Milan e Fondazione Fiera, proprietaria dei terreni al Portello, sia ormai rottura consolidata; il tutto è cominciato intorno a inizio settembre, quando i rossoneri hanno espresso formalmente i propri dubbi con una sfida a colpi di comunicati sulla questione della bonifica dei terreni sottostanti. Costi elevatissimi e tutti a carico del Milan, rimasto letteralmente spiazzato da questo onere. Ieri inoltre il comitato esecutivo di Fondazione ha confermato la decisione: l’eventuale bonifica spetta al club rossonero, senza se e senza ma.
Ora si parla di una possibile trattativa-bis da parte del presidente Benito Benedini, che potrebbe tornare a parlare con i dirigenti rossoneri riallacciando i rapporti senza incorrere nelle cause legali o in ulteriori problemi di origine fiscale. Ma al momento c’è poco ottimismo in tal senso, il Milan appare destinato a lasciar perdere l’ipotesi Portello e per ora resterà a San Siro, una suggestione romantica sponsorizzata ieri anche da Silvio Berlusconi in persona.
Redazione MilanLive.it
