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Categorie: Approfondimenti

Milan, derby che lascia l’amaro in bocca. Honda fa rimpiangere Saponara

Curva Sud Milano nel derby Inter-Milan (Getty Images)

Al termine del derby Sinisa Mihajlovic si è detto soddisfatto di come ha giocato il Milan mostrando molto ottimismo per il futuro. Non si può dargli torto per quanto riguarda il gioco e l’atteggiamento avuti per buona parte della partita. La sconfitta lascia l’amaro in bocca visto come è maturata. La squadra ha avuto alcune nitide occasioni per fare gol, ma non le ha sfruttate oppure è stato fermato dal palo o da Handanovic. Luiz Adriano, bravissimo nel muoversi sul fronte offensivo e nell’aiutare i compagni, si è mangiato due grandi chance davanti alla porta nel primo tempo e avrebbe potuto indirizzare il match diversamente.

 

Il Milan non meritava di perdere, ma è stato meno concreto e fortunato. Si sono intraviste buone cose ma, ovviamente, c’è ancora da lavorare per migliorare e cominciare ad avere continuità di gioco e vittorie. Discutibile la scelta di togliere Bacca, uno dei pochi in grado di saltare l’uomo. Così come quella di puntare su Honda, che neppure da trequartista pare in grado di esaltarsi. Un ruolo nel quale vedremmo molto bene quel Saponara scaricato a gennaio all’Empoli e che adesso fa gola a tanti club. A Milano non ha avuto chance e non ci vengano a raccontare la storia della maglia rossonera che pesa visto che al ragazzo non è stata data fiducia ed è stato bocciato in maniera frettolosa. Farà vendere qualche maglietta in meno, ma è sicuramente più utile di Honda sul campo.

 

Da segnalare le ottime prove di Montolivo e Kucka. Il primo ha dato qualità alla manovra mostrando che come perno centrale del centrocampo può dare più di De Jong, giocatore più dedito all’interdizione. Lo slovacco ha assicurato quantità, ma anche buoni inserimenti. In difesa e nella fase difensiva in generale qualche disattenzione di troppo che era evitabile, una è costata il gol della vittoria di Guarin.

 

Capitolo Balotelli. Ha fatto una partita ‘alla Balotelli’ stazionando soprattutto fuori dall’area alla ricerca del tiro. La conclusione dalla distanza è la sua dote migliore e si è visto anche nel derby, ma prima di dire che è un giocatore recuperato (leggendo le celebrazioni odierne dei giornali sembra che Mario abbia già svoltato), serve tempo. In Italia si sta un attimo ad esaltare o a distruggere un calciatore. Auguriamo a lui e al Milan il meglio, ma serve equilibrio nei giudizi.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

 

Scritto da
Matteo B.