La Gazzetta dello Sport di oggi si interroga sui limiti presentati durante le prime uscite stagionali da Andrea Bertolacci, l’uomo che avrebbe dovuto far fare il salto di qualità al centrocampo rossonero, invece finora si è dimostrato titubante e poco incline alla manovra disegnata da Sinisa Mihajlovic. Ecco i possibili motivi del momento ancora piuttosto acerbo e tentennante di Bertolacci.
L’ex genoano nella formazione di Gian Piero Gasperini era abituato ad essere un tuttofare della metà campo: si abbassava per costruire l’azione dalle retrovie per poi inserirsi con una certa libertà senza palla e potersi spesso presentare al tiro. Movimenti automatici e precisissimi quelli del giovane romano, che però nel Milan di Mihajlovic appare in ansia nel dover mettere a punto il ruolo in cui viene schierato, generalmente la mezzala sinistra. Bertolacci sembra soffrire tale imposizione senza riuscire nei suoi classici movimenti senza palla.
Anche i numeri lo condannano in fatto di lanci e verticalizzazioni, molto poche rispetto a quelle effettuate con il Genoa. Potrebbe essere un problema di gambe, che tra luglio ed agosto non possono ancora girare a mille come tra 2-3 mesi, ma anche un cruccio sulla personalità del ragazzo, che dopo le esperienze tra Lecce e Genova sembra ancora poco convinto all’idea di indossare la maglia numero 91 del Milan. In casa rossonera lo aspettano con ansia, come centrocampista di qualità e quantità; lo hanno preferito a Geoffrey Kondogbia e non solo per il costo più accessibile, ma per delle peculiarità individuali che, se in funzione, possono mettere in difficoltà chiunque.
Redazione MilanLive.it