Se nella partita contro il Real Madrid, l’ultima della tournée in Cina, si erano intravisti sprazzi di buon Milan dal punto di vista tattico, fisico e dell’atteggiamento in campo illudendosi di aver intrapreso la giusta strada, dopo l’Audi Cup i dubbi sulla squadra sono tornati ad essere sempre i soliti ed è riaffiorato il realismo di sempre. Contro Bayern Monaco e Tottenham i rossoneri hanno fallito sotto tutti i punti di vista. Perdere ci sta, soprattutto contro squadre più avanti nella preparazione e più collaudate (oltre che di un altro pianeta come quella di Pep Guardiola), ma i giocatori non sono piaciuti dal punto di vista dell’intensità e dell’atteggiamento. Poca grinta, troppi errori e disorganizzazione evidente in campo.
La difesa milanista resta da brivido al centro e Alessio Romagnoli non può essere il salvatore della patria. A centrocampo mancano le idee ed è ormai scontato ripetere che manchi un cervello, un regista che detti i tempi e costruisca il gioco. Qui lo si scrive da anni, ma la società non sembra sentire la voce dei tifosi. Gli attaccanti non segnano, però è difficile fare altrimenti dato che i palloni giocabili da trasformare in gol sono pressoché assenti. Criticare le punte al momento è inutile dato che non c’è nessuno che le inneschi. Anche chi si è alternato sulla trequarti non si è dimostrato all’altezza. Riavvolgendo il nastro il Milan dell’ultimo ciclo vincente con Carlo Ancelotti ha avuto fantasisti del calibro di Manuel Rui Costa, Clarence Seedorf e Ricardo Kakà. Non c’è paragone con gli interpreti attuali eppure secondo la dirigenza, e non solo, in quel ruolo siamo a posto così. I cross dei terzini? Assenti o sballati.
Sinisa Mihajlovic ha manifestato esplicitamente la sua delusione e la sua rabbia per quanto visto a Monaco di Baviera e ha fatto capire che ha bisogno di rinforzi se si vogliono raggiungere certi obiettivi. Attualmente il Milan non può lottare per il 3° posto in campionato, bisogna dire le cose come stanno ed essere realisti. Servono innesti di qualità e di un certo livello al più presto, altrimenti si rischia un altro anno deludente.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)