La Gazzetta dello Sport in edicola oggi analizza la sconfitta del Milan per 2-1 contro il Lione mettendo in evidenza che quello di ieri sera era il primo vero impegno serio dopo le amichevoli facili contro Alcione e Legnano. La squadra di Sinisa Mihajlovic non ha sbracato e avrebbe potuto anche portare a casa un pareggio utile per l’autostima, ma la realtà è che gli avversari correvano il doppio. Ovviamente a questo punto della stagione non è una colpa dato che i giocatori hanno sulle gambe carichi di lavoro rilevanti e che i francesi sono molto più avanti nella preparazione. Ma cominciano a suonare già i primi campanelli d’allarme, soprattutto in difesa. Il gol della vittoria del Lione ne è la prova.
Il Milan era andato in affanno dopo il gol del vantaggio firmato nel primo tempo da una precisa punizione di Nabil Fekir. Non si era quasi in grado di uscire dalla propria metà campo per circa 15 minuti e la squadra è apparsa molto vulnerabile. Al Lione bastava alzare un po’ il ritmo per creare superiorità numerica. I rossoneri erano partiti molto corti nei primi 20 minuti e sono finiti poi per avere dei reparti distanti tra loro. Un quarto d’ora di non gioco che in altri contesti può costare la partita.
In difficoltà soprattutto i centrali, prima Rodrigo Ely ed Alex poi Philippe Mexes e Gabriel Paletta, in difficoltà e in ritardo sugli inserimenti. Giacomo Bonaventura sulla trequarti si è mosso molto, ma si è mostrato impreciso al momento di servire i compagni o di concludere. A M’Baye Niang non sono arrivati i giusti rifornimenti. L’attaccante francese non è stato aiutato né da Suso, non a suo agio da seconda punta, e neppure da Andrea Bertolacci, decisamente imballato sulle gambe. Secondo La Gazzetta dello Sport tra le note più positive ci sono i terzini. Davide Calabria ha mostrato personalità e tempi di gioco da veterano, mentre Mattia De Sciglio pur pasticciando un po’ è sembrato meno ansioso della passata stagione.
Nel secondo tempo nonostante i tanti cambi che avrebbero dovuto dare un po’ di freschezza al Milan, la partita è rimasta lo stesso in mano al Lione, atleticamente più avanti. Anche se i rossoneri a tratti hanno provato ad accelerare e sono riusciti a trovare un bel gol con Andrea Poli prima della beffa finale firmata Alexandre Lacazette.
Sinisa Mihalovic si è così espresso al termine della partita: «Sapevamo che loro erano più avanti nella preparazione, mentre noi siamo un cantiere aperto. Comunque miglioriamo partita dopo partita. Se mettiamo dentro Bacca, Luiz Adriano, Zapata e Menez, questa squadra cambia faccia. I nuovi sono stati presi apposta per fare la differenza. Se Bacca e Adriano possono giocare insieme? Quando hai giocatori bravi non è un problema perché parlano la stessa lingua».
Redazione MilanLive.it