A fine marzo scoppiò il caso relativo alle tasse sulla religione che Luca Toni non aveva pagato nel suo periodo in Germania. Deve pagare 1,7 milioni di euro, lui mesi fa aveva fatto ricadere le colpe sul commercialista. Al processo ieri sera l’attaccante del Verona ha detto: “Nessuno mi ha detto quali tasse dovevo pagare. Sono dell’opinione che se si crede in Dio non si debba pagare la chiesa. Se avessi saputo questa storia delle tasse sulla religione sarei uscito dalla chiesa. Preferisco dare i miei soldi ad un orfanotrofio”.
Ieri una traduttrice ha affermato che Toni non avesse recepito la questione fino in fondo. Per di più avrebbe temuto un impatto negativo sulla sua fama, specie nella sua città di origine. La gente intorno a lui si aspetta che sposi la sua compagna in chiesa. Toni però non ricorda di aver espresso tali perplessità: “Non parlo delle mie questioni private con persone che conosco da un minuto”. Inoltre Toni ha ribadito che ancora oggi, a distanza di 8 anni, non si è sposato e che non si fa problemi di quello che pensano gli altri: “Perfino i miei genitori uscirebbero dalla chiesa se dovessero pagare delle tasse così alte. Lo stesso farebbero i miei amici”. Il processo va avanti.
Redazione MilanLive.it