Pochi giorni di allenamento per il nuovo Milan targato Sinisa Mihajlovic, ma si possono già scorgere le prime avvisaglie di un ciclo affatto tenero dalle parti di Milanello. Non che con Inzaghi o Allegri ci fosse un ambiente ilare e giocoso, ma l’impostazione del lavoro dell’allenatore serbo sorprende tutti per tre elementi fondamentali e basilari: unità, intensità e rigore.
La Gazzetta dello Sport parla di un Mihajlovic proiettato verso il futuro, non un sergente di ferro come indicato da molti, ma un allenatore a 360° che per l’appunto basa il suo lavoro con la squadra sull’unione del gruppo, che dovrà convivere a Milanello varie ore del giorno. Poi tanti esercizi di testa, per far ragionare i suoi uomini prima di effettuare scelte decisive in mezzo al campo, lasciando da parte l’istinto. Anche il preparatore atletico Bovenzi sta puntando sull’impostazione mentale dei rossoneri, oltre che su quella atletica necessaria nei primi giorni di ritiro.
Qualcuno dagli spalti chiede punizioni corporali da parte di Mihajlovic ai giocatori come penitenza per le ultime annate disastrose, ma il tecnico non vuole pensare al passato, bensì a costruire il futuro di una piazza abituata a vincere e che deve tornare a farlo al più presto possibile. Nessuna difesa a spada tratta a squadra e giocatori, solo tanto lavoro e rigore, grazie al quale possono essere premiati finalmente gli sforzi di un gruppo fino a pochi mesi fa in grande decadenza.
Redazione MilanLive.it