Il Milan è tornato, il Milan vuole tornare grande. Dalle parole ai fatti ce ne passa. Di certo, a differenza delle ultime stagioni, qualcosa è cambiato. Sbagliato parlare di clima diverso: le stesse sensazioni si avvertivano 12 mesi fa con l’arrivo di Pippo Inzaghi. Oggi gli acquisti di Bertolacci, Luiz Adriano e Bacca danno molte certezze in più ai tifosi e allo stesso tecnico che, dopo l’abbandono della trattativa per Kondogbia, non aveva passato delle ore felici. L’arrivo dei primi tre giocatori hanno ridato sonno e fiducia anche allo stesso Mihajlovic.
Bella e pungente la sua prima conferenza stampa da tecnico del Milan che ha mostrato anche molta personalità al cospetto di Silvio Berlusconi. A proposito, non mi è piaciuta la frase del presidente su qualche firma “sgradita” (“Ricordatevi che i vostri articoli li leggono i tifosi del Milan e cercate di rincuorarli. Se i tifosi leggono solo critiche quella firma non la leggono più“, ndr). Impossibile, per noi, non criticare la gestione approssimativa di un Milan che nelle ultime due annate ha costruito poco e male, ha preso allenatori giovani e inesperti e ha conquistato pochi risultati. Oggi è tutto diverso. Oggi.
Il Milan punterà anche su Zlatan Ibrahimovic (dovrebbe arrivare ad agosto), ma soprattutto pensa di lanciare qualche giovane. Non a caso è arrivato il rinnovo di Niang, è stato preso il promettentissimo Matteo Pessina (segnatevi il nome di questo ’97) e punta molto sul difensore Mettere giovani interessanti al fianco dei campioni e di un allenatore che ha maturato una certa esperienza in Italia e all’estero. Questo è un progetto, non quello che c’era prima. Vero presidente?
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Stefano Peduzzi