Zlatan Ibrahimovic ed il Milan, un matrimonio difficile che però non appare così impossibile. Ieri sono arrivate le ennesime smentite di Mino Raiola, il suo vulcanico agente, che esclude una partenza da Parigi del campione svedese, dichiarato incedibile anche dallo sceicco Al-Khelaifi dopo la conquista della Coppa nazionale. Ma non è un caso se lo stesso Psg si sta muovendo sul mercato attaccanti, con trattative imbastite per elementi come Tevez, Lacazette e Griezmann.
Intanto il Milan ha ricevuto l’avallo di Sinisa Mihajlovic per l’operazione Ibrahimovic: i due si stimano molto e l’allenatore serbo, che secondo il Corriere dello Sport sarà ufficializzato e presentato entro la settimana in corso, vuole una rosa fatta non solo di ottimi calciatori, ma anche di personaggi di carattere pronti a spingere con leadership e lavoro il resto dei compagni. Ibra è il profilo ideale in tal senso e dunque resta il nome principale per rimpolpare l’attacco e riavvicinare i tifosi ad una squadra troppo deludente nelle ultime stagioni.
C’è il problema dell’ingaggio enorme, che dovrà essere tagliato con il benestare dello stesso Ibrahimovic; il Milan ha pronta un’offerta triennale con 6,5 milioni netti di stipendio per il tanto rimpianto ex attaccante, ceduto dai rossoneri nel 2012 per esigenze di bilancio. Ora con l’ingresso di un socio forte come Mr. Bee, il club di via Aldo Rossi sogna di ricostruire una squadra forte, con elementi di alto livello. Non solo Ibrahimovic, sul taccuino della dirigenza ci sono anche Mats Hummels del Borussia, Doria del Marsiglia e Axel Witsel dello Zenit.
Redazione MilanLive.it