Milan, il destino è legato ad Ancelotti. E intanto si studia il piano B

Carlo Ancelotti (Getty Images)
Carlo Ancelotti (Getty Images)

Un Milan con gli occhi rivolti verso Vancouver quello che ha ormai concluso la sua stagione da tempo, con un piazzamento in classifica finale al decimo posto ed un cammino inferiore anche alla gestione di Clarence Seedorf dello scorso campionato. In Canada oggi si opera Carlo Ancelotti, per rimuovere la stenosi alla cervicale; nel post-operatorio dovrà far conoscere al club il suo desiderio e volontà, se tornare ad allenare immediatamente dalle parti di Milanello o fermarsi per un anno.

 

I rossoneri sperano, ma come scrive la Gazzetta dello Sport di oggi non mancano le alternative, seppur secondarie. In pole c’è sempre Antonio Conte, ma come per l’ipotesi Ancelotti, il suo destino è legato a quello di un’altra realtà, la Nazionale italiana, visto che prima di accettare nuove proposte dovrebbe svincolarsi dalla Figc o convincerla di poter essere impegnato nel doppio incarico tra club e Nazionale. Nelle ultime ore è salita anche la candidatura di Sinisa Mihajlovic, che piace al Napoli, così come quella di Unai Emery, vecchio pallino rossonero che però mantiene ancora qualche titubanza per la doverosa integrazione immediata al calcio italiano.

 

Intanto, se Ancelotti dovesse dire no, sperano due tecnici già sotto contratto con il Milan: Filippo Inzaghi ha chiesto un colloquio a Silvio Berlusconi, che dopo le elezioni di ieri si dedicherà anima e corpo alla società ed ai suoi destini. L’ex bomber spera di ottenere una nuova chance. L’altro è Cristian Brocchi, tentazione dello stesso Berlusconi visti i buoni risultati in Primavera. Ma c’è il rischio calcolato di vedere un altro giovane ed inesperto allenatore bruciarsi come successo al suo predecessore in prima squadra.

 

Redazione MilanLive.it

 

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