Il campionato 2014/2016 è terminato ed i tifosi del Milan possono esultare. Non per i risultati ottenuti dalla squadra, fuori dalle coppe europee per il secondo anno consecutivo e quasi mai in grado di praticare buon calcio, ma perché è terminata un’agonia cominciata dal mese di gennaio. Se infatti al termine del 2014 la compagine rossonera sembrava potersi giocare almeno l’accesso all’Europa, nel 2015 è crollata in maniera rischiando pure di concludere fuori dalla top della classifica. Nella prossima estate l’unico preliminare che giocheremo sarà quello di Coppa Italia, un segnale evidente del fallimento stagionale.
Ma se l’agonia per questa annata maledetta è terminato, ne sta per cominciare un’altra relativa al futuro del Milan. Il club rimarrà in mano ancora e solo a Silvio Berlusconi? Chi sarà il prossimo allenatore? Che mercato verrà fatto? Sono domande che ancora non hanno risposta e che tra indiscrezioni e dichiarazioni varie tengono impegnate i tifosi, desiderosi di chiarezza e soprattutto di poter tornare a sognare di rivedere un Milan vincente. L’estate è agonizzante da qualche anno e si teme un’altra replica.
A breve la telenovela Ancelotti terminerà, è attesa a giorni la risposta di Carletto ad Adriano Galliani, già si parla di Cristian Brocchi (speriamo rifiuti, per il suo bene) come alternativa. Mentre per quanto riguarda la campagna acquisti lo stesso a.d. ha annunciato che si faranno le cose in grande, ma è difficile essere ottimisti. Berlusconi non è intenzionato a vendere la maggioranza, ma solo a trovare un benefattore che finanzi il calciomercato. La ricerca del furbacchione che mette i soldi per far fare bella figura al presidente onorario e lasciargli i meriti di un’eventuale risalita del Milan prosegue, ma non si sa a che punto siamo. Di Mister Bee Taechaubol non si hanno più notizie e neppure di altri potenziali acquirenti. Senza di loro la possibilità che il club possa proseguire sulla falsa riga delle ultime ultime stagioni esiste e allora i tifosi dovranno prepararsi ad un’altra agonia. Incrociamo le dita e tocchiamo ferro.
Matteo Bellan
