Nonostante le difficoltà, le critiche, i fallimenti, il carattere di una persona quadrata e grintosa come Filippo Inzaghi non cambia così da un giorno all’altro. L’allenatore del Milan è giunto ad un punto di non ritorno nella sua stagione, senza più obiettivi concreti in campionato, fuori dalla Coppa Italia e soprattutto con un biglietto di sola andata per l’esonero a fine anno. Eppure la sua voglia non si esaurisce facilmente, la conferenza stampa di ieri di Pippo è il segnale di un uomo che non vuole darsi per vinto nonostante le avversità evidenti.
La Gazzetta dello Sport riporta le sue parole, tutt’altro che rassegnate. Oggi di fronte al suo piccolo Milan c’è la Roma, squadra migliore per classifica e stimoli, con un secondo posto da blindare. Ma Inzaghi chiede l’ultimo sforzo ai suoi, come se la partita fosse una ‘finalina’ per salvare la stagione: “C’è da onorare questa maglia importante e i colori che difendiamo, per questo le motivazioni dovrebbero arrivare da sole. Tra l’altro in molti si devono conquistare la riconferma, mi dispiacerebbe sapere che per molti la stagione è già finita“.
La frecciatina arrivata dall’ex compagno di squadra Rino Gattuso non ha scalfito le certezze di Inzaghi, considerato dall’ex numero 8 rossonero come ‘stanco e invecchiato’ sulla panchina del Milan: “Io stanco, macché…Non posso esserlo perché faccio un lavoro bellissimo. Magari è stanco chi se ne sta a casa, che è ancora peggio“. Insomma l’Inzaghi ascoltato ieri a Milanello è apparso un condottiero impavido e voglioso di vincere, come lo era da calciatore. Peccato che in questo Milan non possa entrare in campo anche lui con la 9 sulle spalle.
Redazione MilanLive.it