Un bilancio da profondo rosso quello approvato ieri tra lacrime e sangue a Casa Milan, quando nel pomeriggio è andato in scena l’importante CdA tra i soci rossoneri che ha confermato sia le gravi perdite già calcolate ed ipotizzate nei giorni scorsi, sia la scelta obbligata che avverrà in futuro per il club: vendere le quote di maggioranza per permettere a Fininvest di ricavare un guadagno e salvare il Milan dai debiti.
Lo ha ammesso anche un Adriano Galliani molto criticato dai soci ieri per le scelte strategiche sbagliate degli ultimi anni: “Se si dovesse arrivare ad una cessione, neanche troppo certa, sarebbe per il bene del club“. Un’ammissione velata quella dell’amministratore delegato che non nasconde una difficoltà da parte della proprietà attuale a continuare nell’usufrutto del Ac Milan, già considerato nel recente passato da Silvio Berlusconi come un giocattolo troppo costoso per la azienda di famiglia.
Intanto i numeri parlano chiaro: 91,2 milioni di rosso in bilancio nell’analisi dei conti del 2014, che sarebbe dovuto non essere maggiore di circa 46 milioni se non fosse stato per due eventi finanziari ‘speciali’: il primo riguarda la mancata partecipazione del consolidato Milan all’interno del bilancio Fininvest e dunque la non iscrizione dei benefici fiscali per non gravare sull’azienda madre. Poi la liquidazione onerosa di oltre 7,5 milioni del contratto di Clarence Seedorf. Il quadro è evidente, urgono soluzioni drastiche per riportare i conti nella norma.
Redazione MilanLive.it