Intervistato da FrazerTV, Luca Serafini ha commentato la deludente stagione del Milan, rivelatasi però non molto distante dalle aspettative da lui nutrite a inizio anno. Secondo il giornalista le colpe non sono comunque attribuibili interamente a mister Filippo Inzaghi, bensì a una rosa mai competitiva da qualche anno a questa parte: “Mi aspettavo una stagione deludente, ma non per Inzaghi in panchina. Purtroppo dall’epurazione del 2012 non c’è stato più un progetto, una strategia. Certo si sperava in qualcosa di meglio“. Dimostrazione del chaos in cui è piombata la dirigenza rossonera sarebbero inoltre i 3 cambi di allenatore avvenuti in soli 2 anni: un dato fortemente in contrasto con la politica adottata in passato dal club di via Aldo Rossi con i suoi tecnici.
Serafini ha poi continuato la sua analisi ed ha riconosciuto che la stagione ormai conclusa sarebbe potuta andare leggermente meglio senza i troppi e continui infortuni che hanno colpito giocatori importanti come Stephan El Shaarawy, Riccardo Montolivo e gran parte dei difensori. Passando invece al tema della cessione della società, è diventata centrale la questione della lontananza del presidente Silvio Berlusconi dal suo Milan. Per il giornalista, il patron si sarebbe addirittura “disinnamorato” della sua creatura e avrebbe perso “la passione e l’entusiasmo che aveva sempre dimostrato“. E sulla cessione del club Serafini ha concluso così: “Il cambio di proprietà non risolve tutti i problemi. Certo, al Milan c’è bisogno di qualcosa di nuovo, ma c’è bisogno soprattutto di un progetto. L’ultima occasione che ha Berlusconi di chiudere bene un’epoca fantastica e irripetibile è quella di consegnare la società a qualcuno che abbia realmente un progetto in mano: con i suoi uomini, il suo staff, una filosofia. Le figure di riferimento però dovranno essere volti nuovi. Se arriva qualcuno e ricomincia da Adriano Galliani siamo punto e a capo“.
Andrea Panzeri – Redazione MilanLive.it