Milan in mano ai thailandesi? Non ancora, anche se come detto anche questa mattina gli indizi sembrano portare nella direzione di Bee Taechaubol. Eppure, sempre secondo la Gazzetta dello Sport, il patron Silvio Berlusconi ha intenzione di non cedere ad occhi chiusi al primo offerente, bensì di mettere all’asta le sue quote, ad alimentare il mercato finanziario sperando di ricavare una cifra di vendita maggiore delle attuali aspettative.
Ecco perché il Cavaliere aspetta che il suo amico Richard Lee, finanziere di Hong Kong esperto nella vendita di beni di lusso in Cina, porti nuovamente a galla la sua proposta, quella di guidare la cordata di origine cinese all’assalto delle quote Milan. Ultime indiscrezioni parlano di un memorandum of understanding, ovvero un documento di intesa per il 75% delle azioni, dunque una gran fetta della società. La famiglia Berlusconi resterebbe come socio di minoranza, ma ciò prevedrebbe comunque uno stravolgimento dirigenziale, con l’abbandono di Adriano Galliani e la restrizione delle mansioni di Barbara Berlusconi da amministratrice delegata a rappresentante marketing.
Molti dubbi invece sui soci di tale cordata: si è parlato di Zong Qinghou, magnate della Future Cola, il quale però ha smentito settimane fa di aver iniziato una trattativa per entrare nel calcio italiano. Difficile ci sia anche Wang Jianlin, il numero uno di Wanda Group che già si è impegnato con una quota di minoranza nell’Atletico Madrid. Eppure il governo cinese starebbe spingendo i propri uomini più facoltosi ad investire nello sport occidentale per accrescere le proprie forze economiche ed uscire dai soliti confini territoriali.
Redazione MilanLive.it